«Chiediamo alle opposizioni di mostrare il documento con cui la giunta avrebbe chiesto in sede consiliare una modifica alla legge di bilancio per l’assegnazione dell‘auto blu al segretario generale della Regione e al capo di gabinetto della presidenza». Questa la richiesta del gruppo consiliare Cambiamo! in Regione Liguria, così motivata in una nota dal capogruppo Angelo Vaccarezza. In un comunicato emessa questo pomeriggio da, gruppo Pd in Regione Liguria si legge: «L’arroganza del potere. Potremmo sintetizzare così l’emendamento al Bilancio approvato la scorsa settimana dalla giunta ligure, che assegna l’auto blu della Regione – e quindi pagata dai cittadini – al capo di gabinetto del presidente Toti, Matteo Cozzani e al segretario generale della Regione Liguria, Pietro Paolo Giampellegrini».
«Una volta uscito dalla commissione per l’approvazione degli strumenti finanziari che andranno in aula la prossima settimana – dichiara Vaccarezza nella nota – mi sono imbattuto nei post dei consiglieri del Pd, Rossetti e Garibaldi, a proposito delle auto blu che, a loro dire, sarebbero destinate al capo di gabinetto del presidente Toti e al segretario generale di Regione Liguria. Come al solito i due consiglieri di minoranza alzano una polemica sterile e gratuita solo per gettare benzina sul fuoco dei leoni da tastiera e fomentare gli hater che pullulano sui social, una strategia trita e ritrita che è diventata il gioco preferito da parte degli “amici” del Pd. La cosa davvero paradossale è che attaccano il presidente Toti su un provvedimento che in Commissione non era presente e che e in aula, lunedì, non ci sarà. Infatti i rappresentanti della minoranza in commissione, Sansa, Pastorino, Tosi, Centi e addirittura Ioculano e Sanna, che fanno parte del Pd, nulla hanno detto, perché nulla c’era da dire».
«Mi dispiace – conclude Vaccarerzza – vedere due colleghi navigati costretti a diffondere notizie false per conquistare il famoso ‘quarto d’ora di notorietà. C’è chi, come succede a Toti e alla sua squadra, ha la responsabilità di governare una regione in un momento drammatico e c’è chi invece è stato condannato dagli elettori nelle urne. I secondi sono quelli che si alzano alla mattina e dicono quello che gli passa per la testa, ma ci sono momenti in cui alla fantasia si dovrebbe quantomeno porre un freno».