Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e Federimorchiatori hanno sottoscritto con Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti l’accordo per il rinnovo di tutte le sezioni del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore marittimo, valido fino al 31 dicembre 2023.
Un contratto unico che interessa circa 68 mila marittimi a cui si aggiungono oltre 8 mila
addetti di terra, per un totale di più di 76 mila lavoratori.
Il contratto, come si legge nella nota congiunta, “sul piano salariale coniuga le attese dei lavoratori del settore – interessati alla determinazione di incrementi tali da far recuperare ai salari un adeguato potere d’acquisto – e lo stato di difficoltà delle imprese armatoriali, gravemente colpite dalla pandemia ma fiduciose in una ripresa a medio termine”.
Sul piano normativo le parti hanno proseguito il percorso di sfoltimento e semplificazione di un articolato che nel tempo si era appesantito per sedimentazione di contrattazioni successive. È stato, tuttavia, mantenuto un canale negoziale per dirimere i temi che le condizioni generali non hanno permesso di risolvere in questa tornata contrattuale.
I segretari generali di Filt Cgil, Stefano Malorgio, Fit Cisl, Salvatore Pellecchia e Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, in una nota congiunta spiegano: «Dal punto di vista economico è previsto per tutto il personale un aumento complessivo pari al 6%, calcolato sul minimo tabellare della scala parametrale. La copertura del periodo di vacanza contrattuale è pari a 750 euro totali al parametro 141 per il personale navigante e al quinto livello del sistema di classificazione del personale di terra e amministrativo. L’una tantum sarà erogata in tre tranches».
Mario Mattioli, presidente di Confitarma, ha sottolineato come il rinnovo del contratto, nelle attuali condizioni di gravissima difficoltà per la massima parte delle imprese armatoriali, rappresenti una sfida per tutto un settore che decide di investire sul proprio futuro nella convinzione di essere un segmento strategico dello sviluppo del Paese: «Una trattativa lunga e complessa, non priva di asperità, ma sempre svolta con grande rispetto delle posizioni di ciascuna parte. La delegazione armatoriale e in particolare Angelo D’Amato, presidente della Commissione Relazioni Industriali e Risorse Umane di Confitarma, ha saputo gestire con straordinario equilibrio momenti molto difficili e di grande tensione. L’avviso comune condiviso con le OO.SS., contenente alcune importanti proposte per il governo, è la dimostrazione di relazioni industriali mature e responsabili. Se tali proposte verranno prese in considerazione, potranno dare nuovo e ulteriore slancio all’occupazione marittima italiana».
Attraversati anche momenti di forte tensione, per Stefano Messina, presidente di Assarmatori, «dovuti a un periodo di crisi senza precedenti sul piano economico, ma più complessivamente sul piano sociale, e siamo riusciti a superarli grazie al forte senso di responsabilità delle parti. L’aspetto economico, però, non è l’unico segnale di svolta di questa intesa tra imprese e organizzazioni sindacali: per la prima volta il settore del lavoro marittimo sarà regolato da un unico contratto, a conferma di un’unità sostanziale del mondo armatoriale di fronte alle sfide fondamentali per il settore marittimo e per l’economia nazionale».
Il nuovo testo contrattuale sarà applicato anche al personale navigante e amministrativo delle società, ora associate ad Assarmatori, che finora sono state destinatarie della contrattazione collettiva stipulata da Fedarlinea, associazione che in passato rappresentava l’armamento pubblico.
I sindacati si dicono «soddisfatti per l’attestamento finale di questo rinnovo, raggiunto in una fase molto delicata per il nostro Paese e in un contesto socio-economico mondiale ricco di incertezze a seguito dell’emergenza sanitaria. Questo contratto rappresenta per tutti i lavoratori del settore marittimo uno strumento regolatorio rinnovato che realizza il Ccnl unico dell’industria armatoriale. Come previsto dagli accordi interconfederali l’ipotesi di accordo sarà sottoposta alla validazione da parte dei lavoratori».