In Italia ci sono 1,5 milioni di ponti, ma calcolando anche le campate di ciascun ponte si arriva a 4 milioni di strutture da revisionare. Quelle sotto monitoraggio sono appena 60 mila, monitorate con i vecchi sistemi delle ispezioni. È quanto risulta dal Primo Rapporto sull’Efficienza Infrastrutturale ideato da Sensoworks (la startup italiana specializzata in monitoraggio infrastrutturale supportata da piattaforme multilivello), basato sull’analisi di dati Istat, Eurostat, Aisre, Unioncamere e Confartigianato.
«Purtroppo l’ambito delle opere pubbliche è oggi uno dei settori più arretrati nell’introduzione di strumenti ICT» dichiara Niccolò De Carlo, ceo e co-fondatore di Sensoworks.
Non essendo mai stato funzionante il catasto delle strade non si può conoscere il numero esatto di ponti, viadotti e gallerie e non è possibile sapere quante di queste infrastrutture abbiano raggiunto livelli preoccupanti di degrado. Ma secondo le stime di Sensoworks in Italia i ponti sarebbero circa 1,5 milioni e calcolando poi le campate di ciascun ponte si arriverebbe già così a 4 milioni di strutture da revisionare e quelle sotto monitoraggio sono 60 mila, monitorate con i vecchi sistemi delle ispezioni. Ma i controlli “statici”, secondo gli ingegneri di Sensoworks, portano a creare situazioni di allarme e anche gravi diseconomie molto spesso innecessarie».
Di queste 60 mila infrastrutture qualcosa sappiamo, delle altre, invece, non sappiamo quasi nulla. Qui le nuove tecnologie potrebbero dare un contributo risolutivo, consentono interventi su larga scala ed in continuo, con acquisizione automatica dei dati e gestione da remoto, permettendo di monitorare grandezze fisiche, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Per quanto riguarda Sensoworks, da maggio 2020 (prima i cantieri erano bloccati per via del Covid) la società ha iniziato a lavorare a nuovi importanti progetti di monitoraggio di diverse infrastrutture autostradali (Autostrade per l’Italia) e stradali (Anas).
«Complessivamente parliamo di 23 cavalcavia e tre tunnel, ma puntiamo a molto di più. E stiamo inoltre lavorando ad un processo di standardizzazione di monitoraggio ante operam — di solito lavoriamo su strutture già esistenti — al fine di monitorare le nuove infrastrutture già in fase di costruzione o comunque già dal primo giorno di vita» sottolinea De Carlo
I progetti di monitoraggio dinamico attivati da Sensoworks in ambito autostradale sono tre, ma la società ha attivato quest’anno anche altri progetti di monitoraggio altrettanto importanti in altri settori, come per esempio quello per il monitoraggio del sistema fognario nella città di Milano. E, sempre in questo ambito, Sensoworks ha attivato una sperimentazione di monitoraggio infrastrutturale applicato a un sistema idrico per l’identificazione delle perdite occulte.
«Nel 2020 — conclude De Carlo — abbiamo investito 300 mila euro ripartiti tra investimenti strategici pari al 47% per la componente di manutenzione predittiva e per la gestione di allarmi intelligenti basata sull’analisi dei trend —e non su soglia statica — e al 35% per gli investimenti meramente tecnologici focalizzati sul consolidamento della piattaforma tecnologica; il restante 16% è stato investito per lo sviluppo della community di sviluppatori: crediamo molto nell’open source e nella divulgazione finalizzata al posizionamento sul mercato, facendoci così portavoce —tramite eventi webinar molto specialistici e whitepaper— di un messaggio concreto che è quello della sicurezza e del continuo monitoraggio delle infrastrutture».