Se il Coronavirus non ha ancora una cura, i suoi effetti economici possono essere contrastati in maniera efficace: lo ha dimostrato, durante il lockdown, la Compagnia delle Opere Liguria, con i suoi numerosi webinar formativi che hanno dato vita a innumerevoli connessioni, una delle quali ha portato la Roland Dg Mid Europe a sviluppare un progetto di ricerca per una nuova tecnologia di stampa con l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit).
L’azienda, con sede ad Acquaviva Picena, commercializza nel nostro Paese ed anche in Turchia, Medio Oriente e nei Paesi Balcanici i prodotti della casa madre giapponese Roland DG Corporation, azienda leader nella produzione di periferiche per la stampa, stampa e taglio, incisione, modellazione e stampa 3D.
«In occasione di un “Virtual Tour” organizzato dal Dih di CdO in collaborazione con Iit e promosso dalle sedi locali di CdO – ricorda Sergio De Angelis, responsabile innovazione e Ricerca Roland DG Mid Europe – ho conosciuto Fabrizio Tubertini dell’Iit di Genova e si è materializzata la possibilità di avere un contatto con una realtà nota in tutto il mondo per le sue realizzazioni nella robotica, con cui una Pmi difficilmente pensa di poter avere un dialogo: abbiamo scoperto ben ottanta linee di progetto attive all’interno dell’istituto».
«Il Virtual Tour è nato proprio dal desiderio di raccontare e mostrare concretamente come Iit, grande eccellenza del nostro territorio, collabora e lavora con le imprese – spiega Marco Carosio, presidente Compagnia delle Opere Liguria – riportando esempi e casi pratici di laboratori congiunti già avviati in tre principali cluster tecnologici, fra cui gli Smart Materials, gli esperti Iit hanno spiegato come avviene e quali sono i vantaggi competitivi di un percorso condiviso azienda-Iit, esemplificando come soluzioni tecnologiche potenziali e flessibili dialogano con problemi di processo produttivo e di mercato. Siamo felici che, grazie al nostro tramite, la Roland Dg abbia avuto l’opportunità di stringere una partnership così importante e prestigiosa».
Partecipando all’evento, Roland DG nota che due aziende operanti all’interno dell’Iit sono tra quelle che avrebbe voluto contattare per sviluppare applicazioni nell’ambito di una tipologia speciale di inchiostro per la stampa digitale, quello conduttivo che, posto su una superficie porosa, si asciuga e acquisisce la capacità di condurre elettricità.
«Il nostro obiettivo è quello di passare – aggiunge Sergio De Angelis – da una semplice grafica personalizzata ad una grafica attiva, che possa realizzare circuiti elettronici su qualsiasi superficie. Abbiamo fissato, nel modo più semplice possibile, un appuntamento e nella sede dell’Iit abbiamo iniziato un dialogo, che è proseguito ed è tutt’ora in atto per capire come trasformare alcuni materiali che oggi sono semplicemente “oggetto di stampa” in superfici conduttive e come collaborare al raggiungimento di tali risultati».
Roland Dg, il cui preconcetto di base era che fosse impossibile, per un’azienda di medie dimensioni, parlare con un’entità tanto complessa come l’Istituto Italiano di Tecnologia, ha stabilito un contatto grazie alla Compagnia delle Opere e ha instaurato delle relazioni concrete che hanno dato vita a una bozza di progetto, per «caratterizzare in maniera specialistica il colore che viene utilizzato sulle nostre stampanti», sottolinea De Angelis.