Sono 561 i contratti depositati al Consorzio di tutela dell’Olio Dop Riviera Ligure che rispettano i requisiti del Patto di filiera. Un dato superiore del 30% rispetto alla scorsa annata, ma in crescita anche rispetto all’annata 2018/2019, sicuramente positiva per il settore olivicolo, quando i contratti raggiunsero quota 542.
«La conferma di quanto gli operatori puntino su questo strumento che mette al centro la valorizzazione e difesa dell’attività di produttori, frantoiani e confezionatori che continuano ad operare nel segno della trasparenza, della qualità e dell’origine certificata – sottolinea Carlo Siffredi, presidente del Consorzio – Il trend in crescita è anche la prova che coloro che hanno creduto sin dall’inizio nel Patto, hanno continuato a farlo, e altri si sono aggiunti».
«Chi negli anni scorsi ha voluto far passare l’idea che queste nostre strategie non avessero risultati positivi, dovrebbe riconoscere quanto sia fondamentale ragionare in termini di filiera e avere una continuità strutturale di azione con un trend in costante crescita in termine di valore economico. Vi è molta differenza rispetto alle singole dinamiche commerciali caratterizzate da fughe in avanti dal fiato corto, come avvenuto due anni fa, che hanno creato solo confusione e illusioni all’interno del comparto», sottolinea Siffredi.
Purtroppo comportamenti simili nei mesi scorsi hanno generato il timore che i prezzi delle olive in una annata abbondante come quella appena iniziata fossero in forte discesa.
«Ringrazio i frantoiani e i confezionatori che, anche in questo momento difficile , hanno creduto e sostenuto questo strumento di pianificazione della filiera – conclude Siffredi – Sono sicuro che in tale contesto di garanzia gli olivicoltori continueranno a fare quegli investimenti necessari per assicurare una continuità produttiva tra le singole annate e un miglioramento qualitativo della produzione stessa, condizioni indispensabili per fare crescere la denominazione di origine olio Riviera Ligure».