Ladisa intende salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti e risponde alla preoccupazione dei sindacati che avevano diffuso una nota sull’utilizzo eccessivo della cassa integrazione: “Tutelare l’occupazione di tutti i dipendenti. È questo l’obiettivo primario che la Ladisa srl pone al centro di tutte le sue azioni. Ed è quello che ha fatto anche con i lavoratori delle mense della Questura di Genova da quando, appena il 5 ottobre scorso, ha rilevato l’azienda salvando circa 400 posti di lavoro solo su Genova e 1000 a livello nazionale”.
L’azienda chiarisce: “sull’utilizzo anomalo della cassa integrazione Ladisa precisa che l’esubero organizzativo dell’appalto delle Questure di Genova, come già noto all’organizzazione sindacale, è stato ereditato nel momento in cui è subentrata, garantendo la continuità di tutti i rapporti di lavoro alle medesime condizioni concordate con la precedente azienda. I lavoratori dall’appalto della Questura di Genova non sono stati “trasferiti” ma temporaneamente ricollocati su una commessa più urgente, quella del Comune di Genova, dove molto personale è assente a causa del Covid. Azione che è quindi finalizzata a perseguire un duplice obiettivo: da un lato mantenere la piena occupazione dei lavoratori ripristinando la loro posizione dallo stato di cassa integrazione e nonostante l’esubero ereditato; dall’altro assicurare la regolare erogazione del servizio di ristorazione scolastica all’utenza del Comune di Genova, dove rispetto alla situazione delle mense delle Questure, il personale non è sufficiente perché, si ribadisce, molti sono in malattia a causa del Covid o in isolamento fiduciario”.
L’azienda quindi ritiene di aver già dimostrato la volontà di salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti: “nonostante l’esubero ereditato del precedente assetto aziendale, è evidente che Ladisa sta procedendo con soluzioni che garantiscono una continuità lavorativa a tutti”.