Una casa di produzione cinematografica ideata per operare cavalcando l’onda lunga mossa dal digitale e dalla globalizzazione e portare a Genova un polo attivo a livello internazionale: è la società presieduta da Giovanni Robbiano, 010, che a Genova, negli uffici di Sant’Ilario ha la testa progettuale e gli uffici di produzione e montaggio.
I tre di 010 e un collaboratore, a Sant’Ilario, lavorano al computer e, potendo contare sulla collaborazione di uno dei maggiori fonici a livello mondiale, Alberto Parodi, che ha il suo studio a Marassi, mettono a punto il prodotto finale: un audiovisivo destinato ai mercati internazionali, del costo di poche decine di migliaia di euro. Progetti, sceneggiature, registi, attori, località in cui girare le riprese vengono scelti in tutto il mondo, secondo le qualità e i costi riscontrati.
La rivoluzione digitale ha investito i mercati e, come del resto in altri settori – pensiamo alla stampa online e alle web tv – ha abbattuto le barriere di accessibilità: via tipografie, distributori, ripetitori tv, necessità di grossi capitali, ora molti ci possono provare, ma per avere successo, ottenere prodotti di qualità e riuscire a venderli, occorrono competenze, tecniche, artistiche e imprenditoriali e, nel caso della produzione cinematografica, o meglio, degli audiovisivi, conoscenze dei mercati internazionali e relazioni.
Sono qualità su cui Giovanni Robbiano, 62 anni, genovese, può contare (vedi box).
Chi è Giovanni Robbiano
Giovanni Robbiano (Genova, 25 novembre 1958) è un regista, produttore e sceneggiatore italiano. Dopo la laurea Dams, (Bologna 1983) ottiene una borsa Fullbright e si laurea (MFA) in sceneggiatura alla Film Division della Columbia University di New York; ha diretto nel 1997, il lungometraggio Figurine, seguito nel 2000 da A Deadly Compromise, realizzato per il mercato estero, e nel 2001 da 500!, firmato in co-regia con Lorenzo Vignolo e Matteo Zingirian. La sua ultima pellicola è Hermano, interpretato da Rade Serbedzija, Paolo Villaggio e dal “maestro” del regista, Emir Kusturica.
Ha collaborato in veste di sceneggiatore, story editor e produttore artistico a numerose altre produzioni italiane ed estere. Attivo anche come autore televisivo ha scritto alcuni episodi del “Commissario Rex” e la fiction “TF4 eroe per amore” (2015) interpretata da Raul Bova. Recentemente ha aperto la società di produzione 010 film con i giovani partner L. Rapetti e G. Giusto.
Alla fine degli anni Novanta ha cominciato l’attività di insegnamento all’Università degli studi di Bologna, in seguito ha insegnato all’Università IULM di Milano ed all’Università degli studi di Genova, presso il Dams nella sede di Imperia.
Ha inoltre insegnato all’Universitè d’Evry Val D’Essonne in Francia e presso il FAMU di Praga. Dal 2000 è trainer per il progetto Media dell’Unione Europea: è stato senior trainer presso MFI (Mediterranean Film Institute) di Atene e Midpoint central european script center (Praga).
Da settembre 2015 all’autunno 2017 ha diretto Famu International, il dipartimento della scuola di cinema di Praga dedicato agli studenti non di lingua ceca.
È stato head of studies del Katmandu Klinik workshop in Nepal e membro della faculty di Fiofa: Film institute of the Ohrid Film Academy in Macedonia; membro del board di IFA (International Film Academy )di Bologna; script consultant per Kazakh cinema, è tuttora Thesis faculty member presso l’IADT di Dun Laoghaire (Eire), visiting professor al RICTS di Bruxelles, e tutor per il programma open doors del festival di Locarno. Ha inoltre insegnato alla scuola nazionale di cinema di Roma (ex centro sperimentale di cinematografia).
Tra le sue pubblicazioni il volume di tecnica della sceneggiatura: La sceneggiatura cinematografica. edito da Carocci nel 2000. Dal 2013 è membro dell’EFA, European Film Academy.
«L’idea – dichiara Robbiano a Liguria Business Journal – è nata dalla proposta di un mio ex studente, Lorenzo Rapetti. Da tempo lavoro, oltre che come creativo, nella formazione. Rapetti mi ha presentato Giovanni Giusto. Sono due giovani che avevano lavorato come filmaker, realizzando documentari e pubblicità. Volevano passare a produrre film veri e propri, che è il mio lavoro, ho fatto lo sceneggiatore e il regista e ho anche una lunga esperienza di mercato internazionale. Insieme abbiamo ragionato su come fare prodotti di livello nazionale con base a Genova mettendo insieme le nostre competenze, investendo e naturalmente ottenendo dei ritorni. Ho suggerito di cambiare tipo di approccio rispetto a quello tradizionale, non di elaborare un progetto e cercare un produttore e un finanziatore – in Italia c’è una lunga tradizione in questo senso, io ci metto le idee, altri i soldi – ma di fare tutto noi. La tecnologia ha aperto possibilità di raggiungere livelli qualitativi altissimi a costi contenuti, e c’era un piccolo capitale disponibile. Si poteva partire. Ho trovato totale adesione, giovani disposti a essere manager di se stessi, responsabili del progetto anche a livello imprenditoriale. E pochi mesi fa abbiamo costituito 010, io, che sono il presidente, Lorenzo Rapetti 30 anni, e Giovanni Giusto, ventottenne. Loro due vengono dal mondo dei film maker e sanno fare un po’ di tutto, hanno molte competenze tecniche, sono già in grado di realizzare le seconde unità, sono montatori, hanno esperienza e gusto».
Una volta era diverso, c’erano i produttori…
«Il grande cinema italiano si autoalimentava con i profitti, magari Fellini non otteneva grandi incassi ma portava prestigio e gli incassi arrivavano: L’Italia con la commedia, i suoi polizieschi e western, aveva una preminenza a livello mondiale, che poi ha perso. Ormai il cinema è una nicchia, a parte un fenomeno come Zalone, un grandissimo talento, una gallina dalle uova d’oro che però produce un cinema che sa fare solo lui. Ora un film al cinema, Zalone a parte, lo vedono in 50 mila persone, un prodotto tv di medio successo raggiunge milioni di telespettatori. Contano gli audiovisivi, e in questo settore il nostro mercato interno è drogato dall’assistenzialismo, il prodotto medio italiano che va sulla Rai non è competitivo sui mercati internazionali, a parte alcune eccezioni. Spesso da noi in prima serata vedi un prodotto che viene da mediazioni, neanche politiche, ma di potere. Altri Paesi ci hanno sorpassato, senza peraltro fare miracoli, per esempio gli spagnoli – che hanno venduto la loro Casa di carta in tutto il mondo – non scimmiottano gli altri, fanno quello che sanno fare, in genere nei loro audiovisivi ci mettono almeno una donna procace, un po’ di malizia, di humor, mentre i tedeschi hanno una lunga e consolidata tradizione nel genere investigativo con le serie di Rex e Derrick e su quella linea vanno avanti. Noi italiani arranchiamo, il nostro prodotto prevalente era la commedia, che non facciamo più».
«La mia idea è quindi quella di andare a cercare fuori progetti e prodotti – di alcuni progetto sono anche tutor – e se necessario attori e località. Con 30-50 mila euro faccio un film in Nepal. Produciamo per il mercato dei festival – e i premi sono soldi e allargano la rete delle relazioni – per il circuito Art House. Cedo, per esempio, ai francesi o agli svedesi i diritti di sfruttamento del film, che poi lo vendono al cinema o ai canali audiovisivi. Mi posso legare a una società di vendita che colloca il mio film, pretende ovviamente delle royalty ma mi garantisce un certo tipo di ritorno. Certo, non è facile, non occorrono solo competenze tecniche, bisogna saper creare un racconto che abbia una valenza universale, il contenuto narrativo ancorato a un dato locale deve essere arricchito di caratteristiche che gli permettano di essere venduto sui mercati internazionali».
A Genova 010 è già molto attiva nello scouting internazionale. “Morti in vacanza” è il titolo provvisorio del primo progetto di 010: un teen drama a tinte dark, ironico e leggero, una produzione con l’Albania, con Anima Pictures, società diretta da due ex allievi della Scuola Civica di Milano, Emir Keta e Amantia. Il pilota (primo episodio della serie), girato fra Tirana, Valona ha suscitato notevole interesse, anche da parte di un’importante società, e è in corso il lavoro di mediazione per proporlo sul mercato.
Contemporaneamente, la società di Genova sta valutando altri progetti, che nascono dal mondo della formazione. Uno è legato all’esperienza in Repubblica Ceca, dove Robbiano è stato direttore del dipartimento internazionale di Famu, la famosa scuola di cinema, l’altro è legato alla sezione Open Doors del Festival di Locarno, dove Robbiano collabora come tutor: «mi ha molto colpito il lungometraggio d’esordio del regista filippino Rafael Manuel, (il cui ultimo corto “Filipiiñana” ha vinto il Silver Bear Jury Prize alla 70 Berlinale) e che è stato selezionato dalla Cinéfondation di Cannes».
Un altro dei progetti a cui 010 sta guardando con grande interesse è la serie di Andrea Magnani, che nasce come spin-off di “Easy”, dopo che il film è diventato un cult in Ucraina, diventando il quarto o quinto incasso dell’anno: anche la serie sarebbe girata in Ucraina assieme al coproduttore di “Easy” Fresh Production, con il quale, dopo il successo di “Easy” appunto è nata una collaborazione.
«Se i due ragazzi – conclude Robbiano – continuano a crescere, acquistando sempre più competenze, gusto e relazioni, possiamo realizzare una società di qualità che può diventare un player a livello internazionale, senza illuderci di competere con i grandi. Sarebbe una bella ripresa e un bel segnale per Genova, che oggi più che mai deve rispondere alla sua vocazione di proiettarsi sul mondo».