Una valutazione dell’operato della giunta Toti in base alle richieste che Confartigianato Liguria aveva fatto agli allora candidati alle elezioni. A giudicare dalle menzioni speciali e dalla quantità di semafori verdi, dal punto di vista dell’attenzione per le imprese e della concertazione con la stessa Confartigianato, sia gli assessori sia i consiglieri sono stati ampiamente promossi.
Trasparenza e burocrazia; fisco, incentivi, credito e pagamenti; promozione, cultura, sviluppo e programmazione; istruzione, formazione e lavoro; infrastrutture, ambiente, trasporti ed energia; benessere sociale.
Questi i sei macro-temi intorno ai quali erano state sviluppate le proposte di Confartigianato, sottoscritte dalla Regione. Alcune hanno trovato una loro concretizzazione nel corso degli ultimi cinque anni di legislatura, come l’esenzione dell’Irap per le imprese, gli incentivi, i marchi, la riduzione dei tempi di pagamento delle imprese, gli sbocchi occupazionali dei corsi finanziati. In parte restano ancora da realizzare, a partire per esempio dalle infrastrutture, dalla trasparenza sulle società partecipate, dal riconoscimento formativo delle botteghe artigiane.
«Nell’ambito trasparenza e burocrazia – afferma il segretario generale di Confartigianato Liguria Luca Costi – sono stati fatti passi avanti importanti sull’autocontrollo e sulle norme adeguate alle dimensioni delle imprese, ma si potrebbe migliorare l’accesso alle informazioni e alle attività della Regione e delle società controllate, così come accelerare sulla strada della semplificazione e del collegamento delle banche dati per renderle più agevoli e accessibili a imprese e associazioni».
In tema di tasse, credito e pagamenti, sono stati raggiunti o avviati quasi tutti i risultati richiesti, dalla esenzione Irap per le nuove imprese, alle misure per l’accesso al credito fino ai bandi per gli investimenti, così come per l’istruzione-formazione e lavoro, che ha visto importanti patti sottoscritti nel turismo e sbocchi occupazionali elevati dei percorsi formativi ed una forte attenzione all’Orientamento.
Tra le azioni da realizzare, secondo la Confartigianato Liguria, si dovrebbe puntare sulla finanza “innovativa”, potenziando anche la “filiera della garanzia regionale” integrando gli interventi dei Confidi, mentre in ambito formativo si attende ancora la
costituzione delle botteghe-scuola. Nella promozione si è raggiunta un’ottima integrazione tra il turismo e la filiera artigiana, mentre passi avanti potrebbero essere fatti tra internazionalizzazione e turismo, anche attraverso un’Agenzia unica. Il tema delle infrastrutture resta un tasto dolente: mancano ancora molte grandi opere attese da anni, mentre sono stati raggiunti gli obiettivi legati ai tempi di pagamento delle imprese da parte del settore sanitario.
Per quello che riguarda le valutazioni, per la giunta e il consiglio sono state predisposte le schede individuali con gli atti di questi cinque anni, suddivise per i temi dei sei punti sottoscritti dai candidati. Il presidente e gli assessori hanno anche delle menzioni speciali (i cosiddetti “Awards”), collegate alle attività di maggior interesse e alla partecipazione alle iniziative di Confartigianato, come Stile Artigiano e
Un Giorno da Artigiano, mentre i consiglieri hanno un giudizio sintetico espresso dai colori semaforici (verde, giallo e rosso).
Tra gli assessori più attivi e più premiati con menzioni speciali, spicca Andrea Benveduti (Sviluppo economico), che ne conquista 5. Seguito dal presidente
Giovanni Toti e dagli assessori Gianni Berrino (Trasporti e occupazione) e
Ilaria Cavo (Formazione), entrambi con 4 menzioni, Giacomo Giampedrone
(Infrastrutture e Ambiente), Marco Scajola (Edilizia e Urbanistica) e
Sonia Viale (Sanità) con 3 premi ciascuno. Chiude Stefano Mai (Agricoltura
e Sviluppo dell’entroterra), con una menzione.
Per quello che riguarda i consiglieri, semaforo verde per Alessandro Piana, Paolo Ardenti, Giovanni Boitano, Andrea Costa, Marco De Ferrari, Lilli Lauro, Giovanni Lunardon, Andrea Melis, Claudio Muzio, Giovanni Pastorino, Sergio Pippo Rossetti, Matteo Rosso, Alice Salvatore, Franco Senarega, Fabio Tosi, Angelo Vaccarezza. Oltre alla costruzione e alla condivisione di alcuni progetti di Confartigianato attraverso l’attività legislativa, questi 16 consiglieri si sono dimostrati in larga parte molto
partecipi agli eventi organizzati dall’associazione.
Semaforo giallo per i consiglieri che si sono “limitati” a confronti saltuari con Confartigianato e alla sottoscrizione di atti riguardanti direttamente l’attività di impresa 8 consiglieri regionali: si tratta di Giovanni Barbagallo, Francesco Battistini, Giovanni De Paoli, Valter Ferrando, Luca Garibaldi, Juri Michelucci, Gabriele Pisani, Alessandro Puggioni.
Semaforo rosso invece per Vittorio Mazza e Mauro Righello, entrambi
entrati in corso di legislatura: nessuna concertazione con Confartigianato
e atti marginali per l’attività di impresa.
Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato, spiega: «Questo rating è frutto di un percorso e di un metodo innovativi, il rating rappresenta una attenta e circostanziata analisi dei risultati raggiunti ma vuole essere anche uno stimolo a costruire insieme una Liguria migliore».
Questo tipo di analisi, sviluppata da Confartigianato Liguria prima in Italia ormai 10 anni fa, sta facendo scuola anche in altre Regioni.
Il rating è realizzato da Confartigianato Liguria con il supporto metodologico di
Confartigianato nazionale e il fondamentale ausilio e supervisione della direzione relazioni istituzionali e della certificazione del Mipa, Master in Pubblica Amministrazione dell’Università di Genova.
«Un documento frutto di un percorso e di una metodologia innovativi, che portiamo avanti ormai da dieci anni, seguiti, condivisi e supportati anche dalla Confartigianato nazionale – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Questo Rating, che nasce dall’ascolto delle micro e piccole imprese del territorio, ci consente di controllare l’attività dei legislatori, rendicontando le azioni realizzate, gli
obiettivi da portare a termine, i risultati positivi e quelli negativi. Sono stati cinque anni impegnativi, caratterizzati anche da eventi – dal crollo di ponte Morandi all’emergenza Covid-19 – che dal punto di vista economico non hanno fatto che aggravare una situazione di per sé non facile. Ma anche in questo quinquennio siamo stati a fianco delle nostre piccole imprese e delle istituzioni, stimolandole, per sostenere il nostro tessuto economico. Tanto è stato fatto, ma tanto resta da fare: ci
auguriamo che questo documento possa essere ancora una volta uno stimolo
per costruire, insieme, una Liguria migliore».
Il documento completo: Rating di mandato 2015-2020