Fincantieri non è arrivata impreparata alla costruzione del nuovo ponte sul Polcevera. Il gruppo navalmeccanico possiede un background importante che va ormai ben oltre la costruzione di navi. Lo ha spiegato Marcello Sorrentino, ad di Fincantieri Infrastructure.
«Siamo arrivati a questo impegno – ha detto Sorrentino – già con un background importante nel settore delle costruzioni, risultato di una scelta scelta strategica. Basti dire che Fincantieri è incaricata della costruzione sul Danubio di uno dei ponti più lunghi d’Europa».
Fincantieri, attraverso la sua controllata Fincantieri Infrastructure, partecipa alla costruzione in Romania di un ponte sospeso, che una volta ultimato sarà il più lungo del Paese e il terzo con la campata centrale più lunga in Europa. Con una lunghezza complessiva di 1.975 metri e una campata centrale di 1.120 metri, questo ponte rappresenta un’opera altamente strategica per il Paese, cofinanziata dall’Unione Europea. Il valore del contratto per Fincantieri è pari a circa 70 milioni di euro, ulteriormente incrementabile, qualora venissero assegnate al Gruppo altre attività ancora oggetto di negoziazione. in base all’ordine ricevuto, Fincantieri Infrastructure fornirà l’impalcato metallico del ponte
Mettendo a frutto l’esperienza acquisita nella costruzione navale, ha spiegato Sorrentino, Fincantieri, attraverso Fincantieri Infrastructure «non ha la pretesa di fare tutto ma, nell’ambito delle infrastrutture, intende presidiare il settore delle opere in carpenteria metallica, quello delle costruzioni marittime, cioè porti, moli, ecc… e l’impiantistica tecnologica. Oltre al ponte in Romania realizzeremo il porto di Rapallo e con Bologna Calcio abbiano concluso un accordo per realizzare il nuovo stadio Dall’Ara. Quello di Genova non è quindi il nostro primo impegno extra-navale e non sarà l’ultimo. Tra l’altro il paese ha un grande bisogno di rinnovo delle opere infrastrutturali, anche perché il calcestruzzo ha una vita media di 60-70 anni. Noi stiamo preparando un progetto che ci permetterà di mettere in cantiere nei prossimi tre-cinque anni una milionata di tonnellate di ferro. E c’è un altro contributo importante che noi possiamo fornire nel rinnovo delle infrastrutture del paese. Uno dei grandi problemi nel campo delle costruzioni è che le aziende piccole e medie non hanno spesso una capacità finanziaria sufficiente. Noi possiamo intervenire per superare queste difficoltà. Una nave costa un miliardo e ci lavorano centinaia di piccole imprese, quindi siamo abituati a fare da banca a chi lavora in casa nostra».