Questo nuovo ponte è «frutto di forza d’animo, competenza e talento», è «un’immagine di forza e di leggerezza, il risultato del lavoro e dell’energia creativa del genio italico, merito di chi ha lavorato con tenacia e fiducia». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel suo intervento all’inaugurazione del nuovo ponte Genova San Giorgio costruito dopo la demolizione di ponte Morandi.
Conte ha sottolineato la collaborazione delle istituzionji, di tutte le articolazioni dello Stato, menziondo Bucci, Toti, Toninelli, De Micheli, e ha annunciato: «Si è concluso un accordo di ridefinizione dei termini della concessione e siamo al lavoro per ridefinire la governance della società concessionaria. Oggi Genova riparte ed è la dimostrazione di ciò che sa fare il nostro paese al conrario di tanti stereotipi».
Il premier ha ricordato che nel 1945 Pietro Calamandrei fondò il periodico il Ponte e disse: il «nostro programma è tutto nell’immagine di copertina, un ponte crollato e una trave che permette agli uomini di passare» e ha auspicato che «questa opera possa creare nuova unità, nuova fiducia nei cittadini di Genova e dell’Italia nei confronti delle istituzioni e dello Stato».
La cerimonia è iniziata alle 18.15 quando sul Ponte Genova San Giorgio sono arrivate le auto delle autorità intervenute per l’inaugurazione, con il premier Giuseppe Conte, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, la presidente del Senato Maria Casellati, la presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia, il presidente della Camera Roberto Fico, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, l’ex arcivescovo di Genova cardinale Angelo Bagnasco, il nuovo arcivescovo di Genova, Marco Tasca, l’architetto autore del progetto, Renzo Piano, il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il comandante dell’Arma dei Carabinieri, e il capo della Polizia e altri. Sul ponte e sulla Val Polcevera sono passate tre volye le Frecce tricolori.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato sul ponte alle 18.30, era atterrato all’aeroporto di Genova alle 17.35 e aveva poi incontrato in prefettura i familiari delle vittime.
Prima dei discorsi ufficiali sono stati leti i nomi delle 43 vittime del crollo di ponte Morandi.Lettura dei nomi delle 43 vittime.
Il sindaco Bucci ha dichiarato che con il compimento dell’opera «possiamo tornare a crescere ed essere competitivi nel mondo. Abbiamo fatto di Genova un modello per l’Italia, signor presidente, e vogliamo che l’Italia sia un modello per il mondo».
Il governatore Toti ha affermato che una tragedia come questa «non deve accadere mai più e sono certo che la giustizia non sarà vana. Questo nuovo ponte ricollega le due sponde del Polcevera, riprende un discorso, come Enzo Tortora, dopo essere stato vittima di una grave ingiustizia, torrnato in tv disse ai telespettatori “dove eravamo rimasti?”»
«I lutti non si dimenticano – ha avvertito l’architetto Renzo Piano, autore del progetto – ma si possono elaborare. Questo – ha aggiunto – è un ponte che attraversa la valle quasi chiedendo permesso. Abbiamo avuto più di mille persone a lavorare a quest’opera, è stato il più bel cantiere che ho avuto in vita mia, straordinario. Il paese ha mostrato la sua parte buona, tutti hanno collaborato, nessuno si è mai lamentato».
«Auguro a questo ponte – ha aggiunto Piano – di essere amato, anche se non è facile essere amati quando si eredita una tragedia. Ma credo che sarà amato, perché è semplice e forte come questa città. E sarà amato per la luce, sopra a questo ponte si scoprirà la luce del Mediterraneo, questo ponte gioca con la luce e con il vento, è stato costruito nell’acciaio e forgiato dal vento».