Coop e LifeGate collaborano per ridurre l’inquinamento dei mari dalla plastica, grazie al progetto LifeGate PlasticLess.
A un anno dal successo del primo posizionamento del Seabin in Marina Genova a Sestri Ponente, Coop raddoppia il proprio impegno per l’ambiente e la riduzione di plastica, installando il secondo dispositivo, sempre a Marina Genova che rinnova e rafforza il suo impegno, nel comune obiettivo di catturare le plastiche galleggianti, comprese le microplastiche e le microfibre.
Ne saranno collocati 25 in tutto nelle acque dei mari, fiumi, laghi di tutta Italia.
Tra le prossime tappe il Lago Maggiore in Piemonte, Castiglione della Pescaia, Livorno, Brindisi, Milano, Trieste e Ravenna un ideale virtuoso giro d’Italia che si concluderà nella stagione estiva 2021.
Un’ingente quantità di plastica è stata raccolta grazie all’installazione da parte di Coop del primo Seabin, dispositivo per la rimozione di materiali plastici comprese le microplastiche e le microfibre, posizionato lo scorso anno, grazie all’iniziativa LifeGate PlasticLess, presso il porto turistico Marina Genova di Sestri Ponente.
Un risultato che è stato possibile grazie al costante e forte impegno di Marina Genova, da sempre impegnato nella salvaguardia del mare e nella pulizia del proprio specchio acqueo, che ha dedicato una grande attenzione e cura al dispositivo, risultato particolarmente efficace quando con i fenomeni di maltempo, i materiali plastici provenienti da terra e quelli provenienti dal mare confluiscono, trasportati dalle correnti, nelle acque del porto, che in queste circostanze si è impegnato a svuotare il Seabin sino a dodici volte al giorno per ottimizzarne la raccolta e rendendo dunque le acque maggiormente pulite.
Questa straordinaria raccolta ha permesso di togliere dal mare soprattutto i rifiuti dannosi per l’ambiente: plastica, microplastiche, materiali metallici (latte, lattine), mozziconi di sigarette, cotton fioc e massa organica umida contaminata da frammenti di plastica e polistirolo rimasti intrappolati, soprattutto nel materiale algale.
Tra i prodotti plastici facilmente identificabili, in questo anno, sono stati raccolti soprattutto bottiglie, contenitori alimentari, bicchieri, tappi, sacchetti, cannucce e cucchiaini. Questo dimostra quanto sia fondamentale cambiare il modello di produzione e consumo, un impegno che Coop ha preso molto seriamente fin dagli anni ’80, e che ora si traduce nell’adesione volontaria alla “Pledging Campaign”, lanciata dalla Commissione Europea, dove è l’unica insegna della grande distribuzione e fra le 50 imprese italiane aderenti.
Le azioni sui prodotti annunciate, comprensive di riduzione, riciclo e riuso infatti permetteranno a Coop di raggiungere nel 2025 un risparmio totale di plastica vergine di 6.400 tonnellate annue, corrispondenti al volume di circa 60 Tir (circa una fila di 1 km di Tir in autostrada).
La lotta all’inquinamento da plastica parte dunque dai prodotti e arriva ora alle acque grazie all’incontro fortunato con la campagna “PlasticLess” promossa da LifeGate che aggiunge un ulteriore avanzamento all’obiettivo ambientale di Coop.
Dopo le prime tappe a Firenze sull’Arno e a Pescara sul Mar Adriatico, Coop torna nel Mar Ligure, a Marina Genova per celebrare i risultati ottenuti e raddoppiare l’ impegno con l’installazione di un secondo Seabin posizionato in un altro punto strategico del marina, che sarà in grado di aumentare il notevole beneficio ambientale generato.
Dopo Genova Sestri Ponente seguirà il Lago Maggiore in Piemonte, Castiglione della Pescaia, Livorno, Brindisi, Milano, Trieste e Ravenna, attraverso un ideale virtuoso giro d’Italia che si concluderà nella stagione estiva 2021.
Il Seabin è una soluzione efficace ed efficiente, un vero e proprio cestino che, galleggiando a pelo d’acqua, ‘cattura’ i rifiuti che incontra, dai più grandi fino alle microplastiche, mentre una piccola pompa espelle l’acqua filtrata. È in grado di lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette, pompa fino a 25.000 litri d’acqua all’ora e necessita di interventi di svuotamento e pulizia.
Un solo dato è sufficiente per chiarire la necessità di simili interventi di pulizia nelle acque dolci e salate; l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha dichiarato nel suo ultimo report che nel solo Mediterraneo quasi 50.000 esemplari di pesci di 116 specie diverse hanno ingerito plastica.