Un voto unanime di tutta l’aula del consiglio regionale. Modificata la legge elettorale per le regionali: abolizione del listino dei nominati e doppia preferenza di genere.
Al posto del listino un premio di maggioranza che garantisce la stabilità per chi vince e la rappresentanza per chi perde.
Il documento approvato prevede non solo la doppia preferenza di genere (ogni elettore potrà esprimere due preferenze, a patto che siano per candidati di sessi diversi) ma anche l’alternanza di genere nella formazione delle liste: ogni partito o movimento dovrà stilare gli elenchi di candidati su base provinciale senza superare, per uno dei due generi, il 60% del totale.
I 6 posti dei “designati dal listino” saranno redistribuiti nei collegi elettorali sulle 4 province. 1 ciascuno per Imperia, Savona e La Spezia, 3 per Genova. Verificata la corretta distribuzione dei 6 consiglieri, unitamente ai 24 eletti col sistema proporzionale.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti commenta: «Il simbolo della Liguria che cambia. Dopo più di 10 anni di tentativi mai riusciti, oggi i partiti rinunciano a nominare i propri rappresentanti e la nostra regione avrà anche una preferenza di genere, per le tante donne che vogliono dare alla politica il proprio contributo, di cui abbiamo tanto bisogno. Un bel segnale che dimostra come in Liguria, dopo 5 anni di trasformazioni profonde, qualcosa sia cambiato davvero. Lo avevamo chiesto da sempre, finalmente tutti i partiti in consiglio regionale hanno colto questo spirito di novità e cambiamento. Un presente nuovo che inizia superando il passato per costruire un futuro migliore».
Tutte le forze politiche si dichiarano soddisfatte, a partire dal presidente dell’Assemblea legislativa della Liguria e consigliere Alessandro Piana e il capogruppo della Lega Franco Senarega: «Si tratta – spiegano in una nota congiunta – di un altro passo in avanti per una politica più trasparente e vicina ai cittadini. L’anno scorso ci eravamo già mossi anche per l’abolizione del listino e in tal senso avevamo presentato la proposta di legge per dare più voce ai cittadini e non avere più ‘nominati’. Ci fa piacere constatare che tutti i colleghi consiglieri abbiano colto l’occasione per questo cambiamento, che è una dimostrazione palese di maturità, coerenza e responsabilità nei confronti di tutti i liguri».
«Oggi in consiglio regionale è stata scritta una bella pagina – afferma il gruppo consiliare del Pd – che ricorderemo per molto tempo. Con il voto unanime di tutta l’aula abbiamo mantenuto l’impegno che ci eravamo preso con i cittadini. Un buon compromesso per portare a casa una legge elettorale al passo con i tempi, senza stravolgere, a due mesi dalle elezioni, il testo vigente. Sono due norme di civiltà, che consentono di valorizzare al meglio le scelte degli elettori. Finalmente anche in Liguria i cittadini potranno esprimere due preferenze di genere diverso e con il loro voto eleggere tutti e 30 i consiglieri regionali, senza più nominati».
«Oggi è davvero una giornata storica – dichiara il Movimento 5 Stelle – una riforma attesa da anni e finalmente messa nero su bianco perché proprio da Conte è arrivato l’ammonimento a Regione, essendo la Liguria fra le poche regioni in ritardo sulla riforma della legge», dichiara il capogruppo regionale Fabio Tosi.
«Siamo arrivati a concretizzare un provvedimento giusto – aggiunge il vicecapogruppo regionale Andrea Melis – con regole più corrette in grado di esprimere pienamente la volontà degli elettori. Certamente è stata utile anche la richiesta del governo di accelerare e di dotare la Liguria di una legge elettorale in grado di correggere alcuni vulnus sgradevoli. La differenza tra ciò che è accaduto mesi fa quando non si era trovata l’intesa, è che oggi si è finalmente riusciti a chiudere il cerchio usando un approccio diverso, cui senza dubbio ha giovato anche un ampliamento del dibattito. Ringraziamo tutti per il risultato ottenuto: gli uffici, i consiglieri e il presidente della I Commissione».
«Oggi è una giornata storica – commenta il presidente della I commissione consiliare Angelo Vaccarezza – in primis devo ringraziare tutto il personale degli uffici regionali della giunta, del consiglio e della I commissione, che hanno lavorato senza sosta per raggiungere questo risultato. L’ultimo passaggio è stato complesso e impegnativo, l’argomento è delicato e necessitava di continui approfondimenti: nessuna delle persone coinvolte si è tirata indietro, mettendo a disposizione professionalità e serietà. Questo ha permesso di dare vita ad un provvedimento completo, ma soprattutto condiviso da tutte le forze politiche. Un segnale della necessita di cambiamento che tutti noi sentivamo. Il segnale più importante però è dato dall’abolizione del listino: non accadrà più che i rappresentanti del consiglio regionale non vengano scelti dagli elettori».
«Negli ultimi giorni ci siamo impegnati molto nella battaglia per l’introduzione della doppia preferenza di genere – sostiene Gianni Pastorino (Linea Condivisa) – volevamo fosse inserita nell’ordinamento giuridico regionale, per costruire un sistema elettorale più giusto. Ma al tempo stesso siamo consci che, per aumentare la rappresentanza femminile all’interno delle istituzioni, il percorso è ancora lungo. E prevede comportamenti adeguati, all’interno dei partiti e delle associazioni che si presenteranno alle elezioni. Come Linea Condivisa abbiamo esercitato tutta la nostra funzione dialettica anche per l’abolizione del listino. Una scelta che pur restando nell’ambito di un principio maggioritario, che personalmente non condivido, sembra riuscire ad assicurare maggiore razionalità e armonia nei risultati elettorali. Non neghiamo di aver avuto qualche dubbio: intervenire in extremis su una materia così delicata può mettere in difficoltà la trasparenza sulle regole del gioco delle prossime elezioni. Ma il risultato ci convince».