Venerdì 10 Luglio alle 17. L’Ati Villa Durazzo Pallavicini inaugurerà alla presenza delle autorità i restauri nella scenografia del Parco dei Divertimenti del Parco Durazzo Pallavicini di Genova Pegli.
Questa scena, impressa nella fantasia di molti visitatori del tempo che fu, famosa per i suoi giochi in ferro e ghisa, realizzati tra il 1840 e il 1846 e, per la capanna a due tetti progettata da Michele Canzio, era ridotta al degrado totale. La ruota cinese, corrosa dalla ruggine, era stata danneggiata anni orsono dalla caduta di un antico pino che ne aveva schiacciato i seggiolini e le grandi ruote a cui sono appesi.
Restavano solo poche parti dei seggiolini della giostra, rimossi i cavallini in legno, tanto belli da sembrare veri, conservati di uno stato di estremo degrado in un magazzino comunale.
Il piazzale ellittico si era nel tempo trasformato in una selva di rovi e di acacie.
Il restauro, progettato e diretto dal direttore del Parco Silvana Ghigino (autrice della foto), ha previsto la rinascita dell’insieme, rinascita realizzata grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo di Torino, nell’ambito del bando Luoghi della Cultura.
La Fondazione ha sostenuto il progetto con un impegno di 100 mila euro al quale l’Ati Villa Durazzo Pallavicini ha aggiunto i 33 mila necessari per concludere l’intervento.
Oggi al Parco dei Divertimenti il piazzale è cinto da alberelli di oleandro a fiore bianco e bordure di arbusti profumati, la giostra è stata restaurata (anche se non movimentabile) con i seggiolini in parte ricostruiti e due eleganti sagome dei cavallini.
È tornata alla sua totale funzionalità invece la ruota cinese, che in occasione di questa inaugurazione potrà nuovamente girare. Ma la regina dell’insieme è la capanna a due tetti, ricostruita filologicamente da un abile falegname di Sassello, con la sua copertura in paglia di segale, appositamente seminata e preparata per questo restauro.
Da sabato 11 luglio in poi i visitatori del Parco potranno accedere a questo luogo magico e godere della bellezza dell’arte tanto come la bellezza del paesaggio.