«Capisco che nel centrosinistra regna il caos e capisco che oggi per Toti è una giornata felice che lo rassicura sul futuro. E questo mi spiace moltissimo, perché noi siamo nettamente alternativi a Toti». Così Raffaella Paita, deputata ligure di Italia Viva, già candidata alla presidenza della Regione nel 2015 con una coalizione guidata dal Pd, commenta gli ultimi sviluppi del confronto tra Pd, M5S e sinistra radicale per la scelta del candidato alla presidenza regionale. Questo pomeriggio Aristide Fausto Massardo, ex preside della facoltà di Ingegneria di Genova, ha annunciato la propria autocandidatura, dopo mesi di discussioni sul suo nome e su quello di altri.
«Osservo con un vero e proprio sconcerto – aggiunge Paita – la sequenza infinita di errori compiuti dal Pd che di fatto, con questa gestione pazzesca del tema candidature, rischia di chiudere la partita Regione prima ancora di aprirla. Io pensavo che dopo gli errori commesi nel 2015 questa volta avessero imparato la lezione. E sia chiaro che lo scenario catastrofico che si sta manifestando è sostanzialmente di chi ha deciso le cose finora. Noi non possiamo essere imputati perché siamo stati esclusi da tutti i tavoli. Ce l’hanno messa proprio tutta a farsi dei danni da soli».
Italia viva candiderà Elisa Serafini?
«Per quanto ci riguarda abbiamo questa preferenza, già manifestata, per Serafini, poi con oggi si apre uno scenario che valuteremo, perché ci sono novità importanti, che vanno naturalmente considerate. A breve usciremo ufficialmente con una nostra posizione».
Sarà una posizione condivisa con gli altri liberaldemocratici, Azione, Più Europa, Energie per l’Italia?
«Mi auguro di sì, abbiamo partecipato ai tavoli liberaldemocratici con assiduità, ci siamo anche trovati dei compagni di viaggio che sui temi programmatici condividono con noi gli obiettivi di fondo, quindi mi auguro che la decisione sia corale in moda tenere insieme il polo riformista e liberaldemocratico.