Riprendono in questi giorni i controlli anti evasione a bordo dei mezzi di Atp Esercizio, dopo che l’attività ispettiva nel corso delle precedenti fasi pandemiche si era limitata – per ragioni di sicurezza – a verifiche presso le fermate e i capolinea.
Due squadre di agenti verificatori agiranno anche nel fine settimana. Poi si procederà anche una serie di verifiche massive, per cercare di abbattere il fenomeno dell’evasione, che fa perdere ogni anno all’azienda tra il 10 e il 15 per cento di potenziale fatturato da vendita di permessi di viaggio.
È forte l’impressione che durante il lockdown sia aumentata la percentuale di passeggeri che hanno viaggiato privi del documento di viaggio e indirettamente i primi riscontro sembrano avvalorare questa ipotesi: «La maggioranza di chi viaggia a bordo ha il biglietto o l’abbonamento − dice Andrea Geminiani, coordinatore generale di Atp Esercizio − ma nei giorni scorsi in poche ore di controlli abbiamo fatto ben 30 verbali ad altrettanti passeggeri senza biglietto si tratta di un numero elevato, che conferma la necessità di tornare a fare verifiche». Vale la pena di ricordare che in questa fase pandemica, c’è l’obbligo di salire a bordo con il biglietto già timbrato o vidimato a penna, laddove non ci sia la possibilità di utilizzare l’obliteratrice.
Atp ricorda che, a bordo degli autobus, i passeggeri devono indossare necessariamente una mascherina per la protezione del naso e della bocca. Si ricorda anche che attualmente è sospesa la vendita di biglietti a bordo.
Le sanzioni amministrative previste dalla L.R. 36/2012 vanno da un minimo di 60 euro per pagamento entro 5 giorni dalla notifica fino a 90 euro per pagamento entro 60 giorni; trascorsi anche questi termini verranno attivate le procedure di riscossione tramite ruolo Equitalia per l’importo di 280 euro oltre spese e interessi).