Destinare alla collettività per uso pubblico e a fini sociali gli immobili privati abbandonati, sia che si tratti di edifici costruiti oppure di aree libere nel caso sia accertata la prolungata inerzia del proprietario.
La giunta del Comune di Genova ha approvato, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci, alcune modifiche al vigente regolamento edilizio finalizzate al contrasto del degrado urbano dovuto agli immobili abbandonati.
Le modifiche al regolamento saranno sottoposte al voto del Consiglio Comunale.
Si tratta di uno strumento amministrativo già adottato dal Comune di Milano e frutto di un percorso condiviso con l’Ordine degli Architetti, l’Ordine degli Ingegneri e l’Ance.
Il Comune si dota così di un’arma in più contro la lotta ai cantieri lasciati a metà o beni abbandonati dai privati, spesso con disagi per la viabilità, problemi di decoro e di sicurezza.
Il fenomeno è in parte dovuto alla crisi dell’edilizia e del mercato immobiliare: finora il Comune poteva intervenire con i mezzi e gli strumenti giuridici a disposizione, i quali prevedono la diffida al privato a eseguire le opere di riordino e un eventuale intervento in via sostitutiva dello stesso Comune, con rivalsa poi delle spese sostenute.
Questo sistema si è rivelato insufficiente a combattere in modo efficace il fenomeno, fa sapere la giunta. Per due ragioni: la prima è che nessuna iniziativa è attualmente contemplata dal regolamento edilizio per combattere il fenomeno dei cantieri abbandonati; la seconda è che la sola azione di rivalsa nei confronti del proprietario non è un deterrente sufficiente, anzi il rischio è che i lavori vengano eseguiti dal Comune e che poi questi non riesca a rivalersi sul privato.
Le modifiche ed aggiornamenti introdotti con i nuovi articoli 24 bis e 89 bis e la modifica dell’articolo 89 del regolamento edilizio prevedono in modo esplicito la possibilità di intervenire anche per eliminare il degrado originato dai cantieri edili abbandonati, in cui i lavori non sono stati portati a termine; inoltre individuano gli strumenti per avviare un’azione incisiva nei confronti di coloro che, nonostante i solleciti e le diffide, non provvedono.
Più in particolare la delibera stabilisce che nel caso in cui il responsabile non abbia ottemperato alle diffide nel frattempo ricevute, l’inerzia origini una situazione di degrado che si protragga per oltre due anni nel caso di immobili interessati da cantieri abbandonati, oppure cinque anni nel caso di edifici regolarmente esistenti, il Comune possa – nel rispetto delle vigenti norme in materia urbanistica – assegnare ai suddetti immobili (edifici o aree) una destinazione di interesse generale o a servizio pubblico.
Non si tratta di un esproprio – precisa il Comune – perché la proprietà non cambia, ma l’ente interviene sulla destinazione del bene a favore della collettività. In ogni caso, per procedere a ogni singola operazione servirà sempre una delibera di giunta e del consiglio comunale.
Tali iniziative possono essere assunte in tutta la città se il degrado riguarda aree comunque visibili da pubbliche visuali e lo stato di abbandono rischia di ingenerare situazioni di pericolo per la pubblica incolumità e la sicurezza oppure, solo solo in siti di valore paesaggistico storico, percorsi turistici o comunque spazi che caratterizzano l’immagine della città, se il degrado non crea rischi all’incolumità pubblica, sicurezza/salute, ma pregiudica solo il decoro urbano.
Infine le nuove norme stabiliscono che se un soggetto (persona fisica o giuridica), o altro soggetto/società collegata, sia proprietaria o titolare di diritti reali su immobili che versino in stato di abbandono e nel contempo presenti progetti edilizi per interventi in altre parti della città, debba prima farsi carico di eliminare il degrado.
«Questa modifica – dice l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci – credo avrà come risultato un miglioramento del decoro pubblico, recupero urbano e maggiore sicurezza».
«Siamo stanchi di situazioni di degrado o lavori lasciati a metà che deturpano l’ambiente urbano. Sono sempre più frequenti le segnalazioni dai cittadini e dai Municipi su immobili e cantieri abbandonati – dice il consigliere delegato Federico Bertorello – con questa delibera ci dotiamo di uno strumento che servirà soprattutto da deterrente per sollecitare la fine dei lavori. Ringrazio le categorie professionali per la collaborazione con il Comune».