Fare rete attraverso la rete. Questa in sintesi l’azione di #Insieme, la proposta digitale di Palazzo Ducale che, partita da un’idea di Luca Bizzarri ha subito intercettato l’adesione di Davide Livermore, Beppe Costa e Claudio Orazi e il sostegno di Iren. Il tutto nella convinzione che il binomio cultura e digitale, anche alla luce del distanziamento sociale imposto dall’emergenza Covid-19, sia sempre più strategico.
Il web e le sue potenzialità non solo sono uno strumento di fruizione culturale e di intrattenimento, ma possono essere luogo di costruzione di un pubblico nuovo, così come di fidelizzazione di quello consueto e, soprattutto di sperimentazione e innovazione in funzione della sfida cui è chiamato chi opera in questi settori: ripensare il futuro con creatività.
«Si tratta di un’idea − dice Luca Bizzarri, presidente di Palazzo Ducale – che maturavo da tempo riflettendo su come fosse possibile trovare un sostegno per l’arte e mi è venuta in mente “La Mostra che non c’è”. Pensavo che mi sarebbe piaciuto fosse seguita dallo “Spettacolo che non c’è” eccetera, insomma qualcosa che coinvolgesse tutte le grandi istituzioni turistico-culturali della nostra città. “La mostra che non c’è” è la mostra possibile, l’unica in questo momento in cui il “possibile” deve essere sacrificato alla salvaguardia dell’oggi e del domani dei nostri cari. Spero che le persone, acquistando il simbolico biglietto di una mostra che non esiste fisicamente, diano il loro contributo perché l’impossibile di oggi diventi il possibile di domani».
Da qui il progetto che unisce Palazzo Ducale, Teatro Nazionale di Genova, Teatro Carlo Felice, Acquario di Genova, rispettivamente con “La mostra che non c’è”, “Lo spettacolo che non c’è”, “L’opera che non c’è” e “L’Acquario che non c’è”.
«Per “La mostra che non c’è. Capolavori genovesi nel mondo” abbiamo pensato a brevi presentazioni, di circa tre minuti − descrive Serena Bertolucci, direttore di Palazzo Ducale − il tempo che dedicheremmo a un quadro in una mostra, per raccontare opere d’arte legate alla storia genovese e oggi conservate in musei del mondo o in collezioni private, una dopo l’altra per costruire un percorso ideale dove le suggestioni artistiche si mescolano con quelle storiche».
«Niente ci impedisce di immaginare, e anzi di immaginare in grande − commenta Livermore, direttore del Teatro Nazionale di Genova − Così abbiamo ideato uno spettacolo dal cast a dir poco sorprendente. Invito gli spettatori a scoprirlo sul nostro sito e divertirsi con noi».
«Il Teatro Carlo Felice – dice il sovrintendente Orazi – aderisce con entusiasmo a quest’iniziativa invitando tutti all’opera nello spirito di un’antica rinascita. Per l’occasione riapriremo le porte del teatro esattamente come facemmo nella primavera del 1828, con Bianca e Fernando di Vincenzo Bellini, dramma ridotto a nuova e miglior forma dal nostro Felice Romani».
L’Acquario di Genova porterà invece all’attenzione una specie che non potrebbe mai essere ospitata in un acquario, ma che rischia di scomparire anche dal suo habitat naturale: «Per l’Acquario che non c’è vi mostriamo la megattera, uno dei cetacei più spettacolari e antichi di questo pianeta, attraverso le immagini del murales che stiamo ospitando in Acquario all’interno del padiglione cetacei e realizzato dal giovane artista Riccardo Buonafede nell’ambito di Life Beyond Plastic», spiega Costa, presidente e ad di Costa Edutainment.
Le iniziative di Palazzo Ducale, dell’Acquario di Genova e del Teatro Nazionale di Genova saranno visibili da domani, venerdì 8 maggio sui i seguenti siti: http://www.palazzoducale.genova.it; https://www.acquariodigenova.it; https://teatronazionalegenova.it.
In data da definire a breve quella del Teatro Carlo Felice sul sito http://www.carlofelicegenova.it.
Il primo appuntamento sarà venerdì 8 maggio alle 21 in prima visione Facebook con Serena Bertolucci e La Madonna della Giustizia ( 1620 – 1625 ) commissionata a Bernardo Strozzi proprio per Palazzo Ducale e oggi conservata al Museo del Louvre.
Chi desidera acquistare il biglietto che non c’è può fare una libera donazione su PayPal (https://palazzoducale.genova.it/paypal/) oppure un bonifico utilizzando l’IBAN IT13K0617501400000007326380, Swift code CRGEITGG04 -Banca Carige sede di Genova inserendo la causale “DUCALEGE DONAZIONE”.