Al via la consegna a domicilio del pesce da parte delle imprese ittiche che effettuano la vendita diretta. Una scelta che, rappresentando un aiuto ai pescatori, va nella direzione del contrasto all’emergenza coronavirus: tutto avverrà nel pieno rispetto delle norme igieniche e sanitarie (regolamento comunitario n. 852/2004 e dpcm dell’11 marzo 2020).
«Le indicazioni igienico-sanitarie di Alisa − spiega l’assessore regionale alla Pesca, Stefano Mai − hanno chiarito che le imprese ittiche che effettuano la vendita diretta, possono consegnare il pescato a domicilio senza dover presentare ulteriore notifica sanitaria. Ciò consentirà un servizio molto utile ai cittadini ma anche una boccata d’ossigeno per queste imprese. Si tratta di una buona opportunità per i pescatori già gravati e penalizzati da regolamenti europei molto stringenti, e che inoltre si trovano in questa difficile fase emergenziale che sta comportando un notevole calo delle vendite».
«Voglio specificare che i produttori ittici sono autorizzati alla vendita diretta ai sensi del Manuale di buona prassi igienica per la produzione primaria, validato dal ministero del Lavoro. Per quanto attiene alla consegna a domicilio, invece, operano nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, sia per l’attività di confezionamento, sia per quella del trasporto»., sottolinea Mai.
«È importante chiarire che anche gli ittiturismi possono effettuare la consegna a domicilio dei pasti senza dover presentare ulteriore notifica sanitaria, purché si attengano alle indicazioni igienico-sanitarie».
«È fondamentale − conclude − che siano rispettate le istruzioni operative per il trasporto a domicilio dei prodotti ittici. Ciò serve al mantenimento della catena del freddo e al rispetto delle condizioni igienico-sanitarie. La consegna può essere effettuata anche in Comuni differenti da quello di residenza. Devono essere garantite le seguenti condizioni: l’utilizzo di sacchetti o borse termici per alimenti o, in alternativa, contenitori termici coibentati a uso alimentare, in cui sistemare il prodotto; l’aggiunta, nel contenitore, di ghiaccio o, in alternativa, di cariche del ghiaccio per il trasporto refrigerato; viaggi e spostamenti di durata non superiore alle 2 ore; il possesso del documento di trasporto».