Oggi pomeriggio i sindacati dei metalmeccanici incontreranno in teleconferenza i vertici della Regione Liguria per la gestione dell’emergenza epidemiologica da coronavirus covid-19.
Questo il frutto delle prime proteste di ieri, con la proclamazione di sciopero alle Riparazioni navali e a Fincantieri, dopo la notizia che un lavoratore del cantiere del Muggiano era risultato positivo, e i problemi segnalati dai sindacati sulla mancanza di presidi di protezione individuale e del rispetto delle distanze per i lavoratori dell’industria e per gli autotrasportatori in attesa della sanificazione ai varchi portuali.
Ieri i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Liguria, insieme alle strutture sindacali delle province, hanno inviato una lettera urgente alle prefetture della Liguria per lanciare l’allarme sulle condizioni di lavoro legate all’emergenza coronavirus.
Alle organizzazioni sindacali sono pervenute molte segnalazioni dai luoghi di lavoro nelle quali si registra “la carenza o addirittura la totale assenza di misure di prevenzione e protezione dal contagio dei lavoratori. È una situazione grave che va affrontata in modo celere ed appropriato”, hanno scritto i sindacati in una nota. Per questo motivo Cgil Cisl Uil chiedono alle prefetture di garantire il controllo del rispetto delle regole a tutela della salute di chi lavora.
“Ove queste precauzioni non possano essere mantenute, non sussistono le condizioni minime per continuare le attività di produzione e/o di servizio che pertanto vanno fermate”, concordano.
Anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti condivide le preoccupazioni: «Abbiamo visto il caso di ieri dei lavoratori del porto e degli autotrasportatori, costretti a lunghe attese ai varchi, privi di dispositivi di protezione individuale. Non possono essere considerati di serie B, a maggior ragione in questo momento di emergenza sanitaria, nella quale svolgono un ruolo essenziale per rifornire di beni di prima necessità le nostre città».
Per Benveduti il governo “deve al più presto istituire una cabina di regia, a livello nazionale ed europeo, che garantisca un coordinamento efficace del sistema di controllo di protezione personale dei lavoratori e, al contempo, non mini all’operatività del traffico commerciale dei nostri porti. È opportuno rafforzare gli uffici di Sanità marittima, preposti ai controlli fitosanitari, che non si trovano nelle condizioni di sostenere un tale carico di lavoro su merci e persone. Viaggiare sull’interpretazione dei decreti emessi dal governo, nuoce gravemente alla salute della catena logistico-portuale che ricordiamo essere la prima industria della nostra Regione, ma che oggi rischia davvero il collasso. È indispensabile perciò che il goveno faccia chiarezza. Non può essere questa la considerazione riservata al primo porto d’Italia».
Intanto il gruppo Pd della Regione Liguria ha chiesto a Toti di convocare un tavolo urgente con le parti sociali, rappresentanze sindacali, datori di lavoro, istituzioni coinvolte, a partire dall’Autorità di Sistema Portuale, per affrontare la situazione e dare un contributo di coordinamento per rispondere alla sacrosanta richieste di tutela della salute dei lavoratori e per evitare il collasso dell’intero sistema produttivo ligure. “Crediamo che sarebbe un gesto improntato alla collaborazione istituzionale, se questo tavolo fosse aperto alle forze di opposizione”.