Di fronte all’emergenza del Coronavirus Confesercenti chiede interventi a tutela delle piccole e medie imprese, già pesantemente condizionate dalla congiuntura economica e, per le quali, le pesanti limitazioni agli spostamenti di persone e merci di questi giorni rischiano di produrre danni ancora più gravi.
«La situazione è a dir poco allarmante – afferma la presidente nazionale Patrizia De Luise – sono in continuo contatto con i presidenti delle Confesercenti regionali interessate, che mi aggiornano sugli sviluppi sempre più preoccupanti della vicenda. La priorità è chiaramente la salute pubblica: Confesercenti e i suoi associati garantiscono il massimo sostegno a qualunque iniziativa volta a tutelarla efficacemente, offrendo piena disponibilità e collaborazione alle autorità sanitarie. Non si può tacere, però che l’emergenza avrà una pesante ricaduta anche sulle imprese. La tenuta delle attività economiche è a grave rischio, soprattutto se l’inattività dovesse protrarsi nel tempo come sembra. Per questo, coordinandomi anche con i presidenti delle altre associazioni che formano Rete Imprese Italia, valuteremo di chiedere al ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli l’apertura immediata di un tavolo di crisi, necessario per coordinare gli interventi e cercare di ridurre l’impatto su lavoratori ed imprese».
La mobilitazione di Confesercenti si trasferisce anche a livello locale. A questo proposito, il presidente di Confesercenti Liguria, Marco Benedetti, ha indirizzato una lettera al governatore Giovanni Toti e all’assessore allo sviluppo economico, Andrea Benveduti, per «richiedere sin da subito la predisposizione di tutte quelle misure utili ad evitare che il periodo di criticità prospettatosi possa comportare un danno permanente, con le relative ricadute anche occupazionali».
Tra le misure da intraprendere, Confesercenti Liguria ritiene prioritari i seguenti interventi: la sospensione delle scadenze tributarie per le aziende aventi sede all’interno del territorio regionale; l’attivazione di un finanziamento bullet di almeno 12 mesi, per le imprese che stanno vedendo la propria attività compromessa dalle misure di prevenzione e di contenimento della propagazione del virus; la possibilità di attivare un regime di cassa integrazione in deroga per le aziende colpite, senza limiti minimi di accesso relativi al numero di dipendenti impiegati.
Inoltre, in ragione della gravità della situazione prospettatasi, Benedetti richiede «la convocazione di un tavolo di coordinamento permanente, anche con il coinvolgimento dell’Anci, al fine di provvedere ad un costante monitoraggio degli impatti economici della diffusione dell’epidemia e delle misure di prevenzione, ed evitare al contempo difformità di regolamentazione sul territorio quali, ad esempio, l’inopportuna chiusura dei mercati da parte di alcuni comuni, contrariamente a quanto indicato dalla Regione».