Generazione di cassa e riequilibrio della struttura patrimoniale. Questi gli obiettivi del piano industriale 2020-2024 appena deliberato dal cda di Ansaldo Energia. In programma la possibile vendita di due società controllate: Psm e Ansaldo Thomassen (che ha sede in Olanda) e il prepensionamento di 100 impiegati, visto che l’azienda ha necessità di personale di fabbrica più che da ufficio. L’accordo sindacale è stato già firmato dalle tre principali sigle.
Il rilancio sarà possibile, rimarca l’azienda, anche grazie alla significativa crescita degli ordinativi conseguita nel 2019 (oltre +30%) attesa anche per il 2020.
Per quanto riguarda le già citate controllate, le opzioni sono o una nuova partnership o la vendita delle quote azionarie.
Rispetto agli anni passati, il portafoglio ordini risulta ribilanciato grazie al maggior contributo delle “New units” (nuove macchine e nuovi impianti) e conseguente aumento del carico di lavoro della fabbrica.
Il Piano prevede oltre 100 milioni di investimenti sul 2020 per l’introduzione, tra le altre, di nuove tecnologie produttive in stabilimento.
Le principali azioni previste riguardano un maggior focus su attività dirette per supportare l’aumento dei volumi di produzione, di Epc, ossia engineering, procurement and construction e di Service, cioè attività di post vendita, manutenzione e assistenza.
Annunciata anche la riduzione di costi esterni.
Il recupero di competitività verrà raggiunto riducendo il “time to market” con produzione “lean” e aumento del focus commerciale.
L’azienda precisa che non prevede alcuna modifica ai termini e alle condizioni dei prestiti
obbligazionari in essere.
La strategia di gruppo per assicurare la competitività sul lungo periodo prevede anche l’adozione di un piano di diversificazione da definire e implementare a partire dal 2021, con l’obiettivo di creare un campione nazionale nel settore della “Power Generation” che supporti la transizione energetica.