Sarà un raggruppamento d’imprese con capofila Pizzarotti & C spa a occuparsi dei nuovi interventi sulla viabilità portuale sia per la progettazione definitiva ed esecutiva, sia per la realizzazione degli interventi stradali.
Un’aggiudicazione di 130 milioni di euro. Il totale delle opere comprende il prolungamento della sopraelevata portuale (comprese le opere accessorie e il suo ammodernamento), la nuova viabilità di collegamento San Benigno-Calata Bettolo, la realizzazione completa della strada La Superba, l’autoparco di Ponente, il nuovo ponte del Papa e il dragaggio sottostante, la messa in sicurezza del viadotto Pionieri d’Italia, il consolidamento statico di Ponte dei Mille.
Oggi la firma del contratto (nella foto di apertura l’a.d. di Pizzarotti Corrado Bianchi e il presidente dell’Adsp del Mar Ligure Occcidentale Paolo Emilio Signorini). La stima è che entro tre anni vengano completati tutti gli interventi.
Nel video lo studio che è stato fatto sui flussi di mezzi in arrivo e in uscita da Sampierdarena da parte della società TTS Aimsun, che ha anche ipotizzato scenari futuri. Entro marzo 2020 sarà terminato lo studio legato alle riparazioni navali e al bacino Pra’-Voltri.
Dai 3.500 veicoli in ingresso al giorno (da raddoppiare in uscita) si è stimato un aumento a 4.100 al giorno nel breve e 4.800 nel lungo periodo. Nello scenario attuale emerge uno squilibrio soprattutto sull’ingresso a San Benigno (34,4% dei mezzi in entrata e 14,3% in uscita) e l’uscita a varco Etiopia (38,9% in uscita e 16,3% in entrata). Per raggiungere quest’ultimo, in ingresso, quel 16% di mezzi arriva nel 46% dei casi dall’aeroporto, percorrendo lungomare Canepa.
«Anche prima che crollasse il Morandi – afferma il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini – sapevamo quanto era impegnativo per Genova tutta l’area di accessibilità ai terminal di Sampierdarena sia in uscita da Genova Ovest sia da Genova Aeroporto. Con i lavori che abbiamo giudicato alla fine del 2019 noi traguardiamo l’obiettivo di separare pressoché integralmente l’accessibilità in uscita da questi due caselli e in arrivo ai tre varchi che avremo a Sampierdarena: varco di Ponente nuovo, varco Etiopia in quota e ovviamente varco di San Benigno che già esiste. In tutti i casi ci sarà accessibilità separata dalla viabilità leggera».
Uno dei vantaggi più importanti sarà dato dal prolungamento della sopraelevata portuale: «Avremo dentro al porto – specifica Signorini – un’arteria di scorrimento della viabilità interna, indipendente da quella che fa accedere ai singoli terminal. Sappiamo che uno dei motivi di principale congestionamento di Genova è il mancato assorbimento dei mezzi pesanti da parte dei terminal».
Il varco di ponente, il viadotto di accesso all’aeroporto e il ponte della strada del papa, sono gli interventi puntuali che verranno terminati prima, seguiti poi dalla sopraelevata portuale.
Per limitare i problemi resta sul tappeto, con previsione di eventuali indennizzi per tutte le categorie e i terminalisti, anche l’ipotesi di apertura anticipata dei terminal, anche se Signorini ha fatto capire che la diversa gestione dei cantieri autostradali sta dando buoni frutti.
«Si tratta del primo intervento del Commissario secondo la legge 130 che non riguarda direttamente il ponte – spiega Marco Bucci – devo fare i miei complimenti a Marco Rettighieri, sono andati veloci, ora abbiamo un’azienda che si è impegnata a fare i lavori. A regime avremo tre direttrici di viabilità: l’autostrada col nuovo ponte, la Guido Rossa e la via della Superba». Rettighieri è stato nominato l’anno scorso da Bucci quale responsabile dell’attuazione del “Programma straordinario di investimenti urgenti” del porto di Genova.
«Oggi è una giornata importante che dimostra l’efficacia e l’efficienza della struttura messa in piedi dalle Istituzioni locali per utilizzare i fondi stanziati dopo il crollo di ponte Morandi – afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – e conferma che da una grande tragedia si è ripartiti con più forza e coesione trasformando un evento terribile in un’opportunità di rinascita e di miglioramento. Il fatto che in un anno e mezzo si sia andati all’aggiudicazione di opere che si aspettava da tanto tempo e che abbiamo un’azienda che farà oltre 100 milioni di lavori in porto è la dimostrazione che si è avuta una grande capacità di reagire a cui si deve sommare, oltre alla ricostruzione del ponte stesso, i lavori di viabilità già fatti e i risarcimenti che sono arrivati puntuali nel giro di un anno a tutte le imprese che hanno subito un danno e il sostegno all’autotrasporto che lavora sul porto. A dimostrazione della grande coesione e della capacità di reagire usando quanto accaduto come spinta propulsiva per la nostra città e per la competitività del nostro porto che è fondamentale per l’intero Nord Ovest».