Oggi e domani 15 gennaiola Regione Liguria sarà all’Institut de Ciències del Mar (Csic) di Barcellona per il kick –off meeting del progetto Mpa Engage, finanziato per 3 milioni di euro dal programma Interreg Med. Ad annunciarlo è l’assessore regionale ai Parchi e biodiversità, Stefano Mai.
«L’obiettivo principale del progetto Mpa Engage – spiega Mai – è quello di gestire in maniera strategica le aree marine protette. In questo modo saranno attuati interventi per l’adattamento delle specie locali ai cambiamenti climatici e anche per mitigarne gli effetti nel Mar Mediterraneo. Attraverso un approccio socio-ecologico Mpa Engage svilupperà dei piani d’azione di adattamento ai cambiamenti climatici in 7 aree marine protette sparse in 5 paesi del Mediterraneo. Per la Liguria interverremo nell’area marina protetta di Portofino con 380 mila euro e a seguire coinvolgeremo le altre aree marine della Liguria».
Il progetto Mpa Engage sarà guidato dall’Institut de Ciències del Mar del Consiglio di ricerca spagnolo (Csic) e coinvolge il dipartimento del Territorio e la sostenibilità della Generalitat de Catalunya, il governo della Regione Ligure, gli istituti di ricerca (Stazione Zoologica Anton Dohrn, Politecnico delle Marche e Future Oceans Lab / Universidade de Vigo), gli organi di gestione di 7 aree marine protette (Catalogna, Francia, Italia, Croazia, Albania e Grecia), due organizzazioni non governative – Pescatori a basso impatto d’Europa e Mio- Ecdse: la fondazione della rete di allerta per le immersioni.
«Tra gli attori coinvolti – precisa Mai – ci saranno gli amatori del diving e i pescatori sportivi, gli istituti di ricerca e le istituzioni locali. Attivando questo confronto identificheremo le migliori pratiche da mettere in campo a livello europeo».
Mpa Engage svilupperà le seguenti attività nei prossimi 3 anni (novembre 2019-giugno 2022):
• Coinvolgere le comunità locali, i pescatori e i ricercatori per monitorare gli impatti dei cambiamenti climatici;
• Potenziare il ruolo delle aree marine protette per trovare soluzioni naturali per l’adattamento ai cambiamenti climatici;
• Promuovere un dialogo sulla gestione delle aree marine protette.