“Non permetteremo di farvi chiudere foglia dopo foglia”, sciopero questa mattina ad Ansaldo Energia, come riferisce la Fiom Cgil.
Il sindacato ha comunicato in nota che ieri si è verificato l’ennesimo episodio di decentramento: “in attrezzeria un pezzo messo sulla macchina viene fatto levare, decentrato e lavorato fuori. L’addetto e le macchina sono stati fermi per l’intero turno”.
Per la Fiom si tratta però solo della punta dell’iceberg: “i muletti affittati sono fermi e il materiale non arriva a causa dei mancati pagamenti ai fornitori mentre la manutenzione e gli investimenti sulle macchine sono pari allo zero per il debito“.
Il sindacato denuncia che migliaia di lavorazioni sono decentrate, “alcuni reparti stanno morendo piano piano e i piani industriali sono pari a zero“.
A funzionare, secondo la Fiom, sono i “55 dirigenti con Alfa Stelvio aziendali, una pletora di consulenti e alcuni pensionati fatti rientrare”.
Su questa situazione interviene anche duramente Giovanni Lunardon, consigliere regionale e capogruppo del PD che afferma: «Crediamo sia arrivato il momento che l’azienda presenti il nuovo piano industriale, per dissipare ogni preoccupazione e dare un orizzonte di certezza al futuro di un’azienda strategica per il Paese e coinvolga, sin da subito nel confronto, tutte le organizzazioni sindacali. Abbiamo intenzione di chiedere la convocazione della terza Commissione attività produttive, per audire il nuovo amministratore delegato di Ansaldo e conoscere da lui i contenuti del piano. Siamo consapevoli delle difficoltà finanziarie della società, ma vogliamo anche dare atto al management di aver ottenuto commesse importanti che potranno garantire un lungo orizzonte di lavoro. Crediamo sia necessario che tutti gli azionisti, pubblici e privati, mettano in campo tutti gli strumenti a loro disposizione per sostenere efficacemente lo sviluppo di Ansaldo. Le istituzioni del territorio, a partire dalla Regione, siano al fianco dell’azienda e dei suoi lavoratori».