Sono state circa 11.000 le persone che dal 26 dicembre al 1° gennaio hanno visitato le tre mostre di Palazzo Ducale: Anni Venti. L’età dell’incertezza, Il secondo principio di un artista chiamato Banksy e Alfred Hitchcock. Lo riferisce la stessa Fondazione di Palazzo Ducale.
I giorni di maggior affluenza sono stati il 28 e il 29 dicembre e il 31 con musica, brindisi e un cena speciale per un Capodanno all’insegna delle atmosfere degli Anni Venti, decennio e tematiche a cui è dedicata la mostra allestita nell’Appartamento del Doge fino all’8 marzo.
La media giornaliera dei visitatori è stata di 1.570.
Trasparenza?
Non è invece più possibile sapere con un click l’affluenza ai musei civici genovesi. La pagina dei dati contenuta nell’amministrazione trasparente del sito web del Comune è ancora ferma al primo semestre 2018.
Palazzo Ducale chiude l’anno con una crescita di 13 mila persone (rispetto al 2018): quasi 458 mila presenze che hanno partecipato a tutte le varie iniziative, cicli, incontri, festival e che hanno visitato le sue mostre.
Sulla propria pagina Facebook, il presidente Luca Bizzarri, ha scritto un post in cui traccia un bilancio e guarda al futuro: “Con la fine del 2019 si è concluso il mio secondo anno come presidente della Fondazione Palazzo Ducale di Genova. È stato un anno di grande lavoro e di grande fatica, che ci ha permesso di invertire un trend di calo e che ci regala quasi 458 mila presenze, oltre 13 mila in più rispetto all’anno precedente. 13 mila motivi in più per proseguire l’opera di una fondazione unica nel panorama italiano. È solo un piccolo passo, ne sono consapevole, ma un piccolo passo importante. La nostra città e la nostra Regione negli ultimi anni stanno vivendo momenti molto complicati: le costanti allerte meteo, le difficoltà legate alla pessima conservazione della nostra rete autostradale, gli scarsi collegamenti via treno, tutto questo rende il compito di chi deve promuovere la cultura e il turismo un compito difficile anche rispetto al fatto che la crisi economica in atto riduce ulteriormente le risorse disponibili. Stiamo crescendo, questo è il dato importante, le nostre mostre hanno un grande successo di pubblico e di critica, il Palazzo è vivo e i progetti futuri sono molti e di grande valore culturale.
Ringrazio prima di tutto i lavoratori del Ducale di ogni ordine e grado, senza i quali il Palazzo non riuscirebbe ad essere così attivo, il Comune, la Regione e Fondazione San Paolo che insieme a tutti i nostri sponsor ci aiutano a lavorare con fiducia e supporto. Un’ultima parola la riservo a Serena Bertolucci, che del nostro Palazzo è direttrice e anima, una persona alla quale non solo io devo molto, ma che spero continui sempre di più a lavorare per la città che amo, per farci ritornare a essere un polo culturale strategico, per creare una rete tra le nostre realtà, per far conoscere i nostri imperdibili e nascosti tesori a chi verrà a visitare la città dove i gabbiani si guardano volare dall’alto”.