La richiesta nei confronti del governo è di riattivare il tavolo con le associazioni dei gestori e di disporre misure urgenti per il settore: dagli indennizzi per la razionalizzazione, agli incentivi per la riconversione tecnologica, da una maggiore tutela e sicurezza per i gestori al monitoraggio dei prezzi e a misure di contrasto all’illegalità.
Questo l’esito dell’assemblea pubblica di Faib Confesercenti Genova (Federazione autonoma italiana benzinai), in cui sono state affrontate le principali criticità della categoria.
«È stata un’assemblea partecipata in un periodo comunque festivo, ma la situazione è talmente critica per la categoria – dichiara Fabio Bertagnini, presidente provinciale Faib – che i colleghi hanno chiesto un momento informativo per la restituzione di quanto emerso durante l’iniziativa della Faib nazionale dello scorso 11 dicembre e negli ultimi tavoli con le compagnie. Sicuramente è stata un’annata estremamente calda per la categoria, sfociata nello sciopero generale del mese scorso. I presupposti per il 2020 sono di altrettanto impegno, nella speranza di portare a casa risultati positivi per i gestori».
Scendendo nel dettaglio degli argomenti affrontati, il primo punto all’ordine del giorno è stato la trasmissione telematica dei corrispettivi, rispetto alla quale si è in attesa di un provvedimento per l’entrata in vigore a scaglioni, a seconda della quantità di carburante erogato: dal 1 gennaio 2020 per gli impianti con erogato superiore a 3 milioni di litri; dal 1 luglio 2020 per impianti con erogato superiore a 1,5 milioni di litri; e dal 1 gennaio 2021 per gli impianti con erogato inferiore a 1,5 milioni di litri.
Si è poi affrontato il tema relativo agli Indici sintetici di affidabilità (Isa). Lo strumento, come noto, è viziato a monte da dati errati, a cominciare dal bonus fiscale di cui non viene tenuto conto, e del fatto che la media è stata fatti su tutti i punti vendita nazionali compresi quelli ad altissima automazione, quindi senza il costo di personale dipendente. Il risultato è che il 90% dei punti vendita non è arrivato al 6, vale a dire la valutazione minima per non incorrere nelle ispezioni fiscali.
L’assemblea è inoltre servita ad illustrare il funzionamento e le modalità di gestione per il credito d’imposta per cessione carburanti con pagamento elettronico, sia per la parte oil che per la parte non oil.
Da ultimo sono stati illustrati i contenuti della risoluzione De Toma, capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, che ha condotto un’analisi della rete carburanti rilevandone l’inefficienza e insicurezza, la parcellizzazione della stessa, fenomeni di illegalità diffusa e rischio criminalità, contrazione degli investimenti, precarietà ed esposizione al rischio dei gestori.