Il monitoraggio degli accessi all’area pedonale del Porto antico, delle condizioni meteo, dell’inquinamento e dell’illuminazionei, ma anche la virtualizzazione di alcuni spazi di Palazzo Rosso, con la possibilità di vedere anche gli spazi perduti.
A distanza di più di un anno dalla firma del protocollo di sperimentazione del 5G a Genova (con il Comune era avvenuta luglio 2018), Ericsson e Fastweb hanno presentato i primi effetti di questo accordo che ha poi coinvolto anche Porto Antico spa a febbraio.
«Il 5G non deve essere un fine, ma un mezzo per migliorare la qualità della vita delle imprese e dei cittadini genovesi – dice il sindaco Marco Bucci – l’amministrazione in questo caso deve fungere da facilitatore».
«Grazie al 5G – spiega il direttore generale di Porto Antico spa Alberto Cappato – siamo riusciti a trovare il metodo per controllare i varchi di accesso all’area, che non sono certo piccoli, ma è stato anche utile per monitorare alcuni dati ambientali. Le nuove tecnologie ci hanno anche permesso di trovare una perdita d’acqua, facendoci rientrare praticamente dall’investimento fatto sugli impianti».
«Il cuore di Fastweb batte a Genova – sottolinea Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb – abbiamo investito 120 milioni di euro in questi anni per portare la fibra nelle case. Prima con il progetto fiber to the home abbiamo coperto il 70%, poi con la tecnologia fiber to the cabinet siamo arrivati al 95-96%. Con il 5G si va oltre il concetto di copertura, con performance a 1 giga dove non si poteva prima, come le valli, grazie alla tecnologia fixed wireless access».
Emanuele Iannetti, amministratore delegato di Ericsson, evidenzia quanto sia importante la sede genovese per lo sviluppo di questo tipo di tecnologie: «A Genova sono impiegati 500 ingegneri. Abbiamo il 16% dei brevetti essenziali sul 5G a livello mondiale. Le applicazioni sono enormi: dalla misurazione in tempo reale della stabilità delle zone sismiche e dei rischi geologici. Inoltre il 5G favorisce la collaborazione tra aziende».
Giancarlo Di Bernardo, direttore vendite Ericsson, spiega come materialmente funziona la tecnologia: «Dovevamo dare l’opportunità a device e sensori evoluti, di potersi collegare a software intelligenti. La nostra rete di accesso radio lavora sulle frequenze 5g di Fastweb, interconnessa da una rete di trasporto in fibra con il cuore dell’infrastruttura sviluppata a Milano. I server sono sparsi un po’ ovunque».
Nella sperimentazione è stata coinvolta anche Leonardo, che a Genova ha la sede della divisione di cyber security (circa 500 persone) diretta da Barbara Poggiali: «Grazie a un sistema di videosorveglianza avanzato, le informazioni sono trasmesse a un centro di controllo che valuta le concentrazioni e tramite degli algoritmi si possono capire eventuali effetti anomali per una maggiore rapidità di reazione». La piattaforma Ganimede di Leonardo ha “a bordo” quattro algoritmi: individuazione, classificazione, conteggio, stima della densità, eliminando i falsi allarmi. Dall’inizio della sperimentazione di questo tipo di tecnologia di conteggio accessi (25 ottobre), sono state 144 mila persone in ingresso e in uscita al Porto Antico. Questo tipo di tecnologia lavora 24 ore su 24 e in ogni condizione meteo ed è possibile solo grazie al 5G in quanto consente l’invio di immagini ad altissima risoluzione e una stabilità di connessione altissima. L’algoritmo sviluppato da Leonardo è in grado di distinguere persone, auto, oggetti abbandonati, con tutte le implicazioni di sicurezza del caso. Per esempio la piattaforma può essere applicata in ambito di controllo del traffico. Leonardo ha applicato l’algoritmo a una telecamera di controllo della sopraelevata, contando e classificando i veicoli, con la possibilità di riconoscere immediatamente un eventuale mezzo a cui non sarebbe consentito il transito sulla strada Aldo Moro.
Ericsson ha installato due lampioni di smart lighting un device di smart weather e uno di smart city. Di ognuno esiste una dashboard che riassume tutti i dati disponibili. I lampioni intelligenti consentono di controllare a distanza l’accensione, lo spegnimento e l’intensità luminosa, ma è prevista anche una parte diagnostica che invia la richiesta di intervento in caso di mal funzionamento. Inoltre un accelerometro misura le oscillazioni del palo e invia un allarme in caso di rischio abbattimento.
Il device di smart city misura la qualità dell’aria, la temperatura, l’umidità e l’inquinamento acustico. Si possono definire le soglie per ricevere allarmi in caso di superamento delle stesse. Il sistema colleziona dati storici per analisi successive.
L’impianto di smart weather misura la velocità del vento, l’irraggiamento solare e anche in questo caso si si possono impostare soglie e allarmi.