Inaugurato oggi alla rimessa Mangini, in via Ruspoli, il primo polo elettrico del trasporto pubblico genovese.
La rimessa ospita sia la prima flotta di 10 bus elettrici sia il complesso impianto per la ricarica dei mezzi, che prevede il sistema di ricarica notturna dei mezzi. Ogni bus in via Ruspoli riceve la carica necessaria per oltrepassare del 20% l’energia necessaria per il suo turno di lavoro.
«La realizzazione dell’impianto di ricarica – precisa l’amministratore unico di Amt, Marco Beltrami – è la parte più complessa del progetto elettrico di Amt, in quanto richiede la capacità di gestire elevate potenze elettriche in sicurezza e con soluzioni smart. Per dare un’idea dell’energia necessaria per il funzionamento del sistema progettato, per la ricarica dei primi 10 bus full electric è necessaria la fornitura di 0.5MW di energia elettrica. Semplificando: 0.5MW alimentano 10 bus e corrispondono all’energia necessaria ad alimentare 167 appartamenti oppure 8 condomini da 20 appartamenti».
La rimessa è già pienamente funzionante e ospita la prima flotta di bus elettrici della Rampini, modello Alè EL E80 da 7,8 metri, full electric, con batterie a bordo per un totale di 180 kWh. Con questi bus vengono già servite in modalità elettrica le linee 516, che collega Nervi a Sant’Ilario, e 528 interna all’ospedale San Martino. Da lunedì scorso anche sulla linea 517, a servizio delle alture di Nervi, hanno cominciato a circolare i primi bus elettrici.
«Il progetto di Amt – dichiara Matteo Campora, assessore comunale all’Ambiente, alla Mobilità e all’Energia – è più ampio, e prevede nel corso del 2020 l’incremento dimensionale della flotta e la realizzazione di un secondo polo elettrico nella rimessa di Cornigliano, da cui uscirà la seconda flotta elettrica di Amt a servizio di alcune linee collinari del Ponente. Sono già oggi oggetto di gara i bandi relativi all’acquisto di altri 24 bus elettrici, 10 da 7,8 metri e 14 da 0,5 metri, e l’infrastrutturazione di Cornigliano. Arriveremo il più presto possibile a una sostituzione quasi completa, dobbiamo proseguire su questa strada, e non solo attraverso i mezzi di trasporto ma anche con il riscaldamento e l’elettrificazione del porto, che sta andando avanti con una certa velocità. L’Autorità portuale sta partendo su Pra’ ma già nel 2020 si procederà a dei bandi che riguarderanno tutta la parte vicina alla città, terminal traghetti, terminal crociere. È un impegno a 360 gradi da parte della Regione, del Comune e dell’Autorità portuale».
Il costo di un bus elettrico eletrico è sui 450 mila euro, più di due volte superiore a quello di un bus tradizionale, e il 40-50% del suo importo è dato dalla batteria, che ha una vita di 5-6 anni.
«Si tratta di una nuova tecnologia – spiega Enrico Musso, direttore del Cieli (Centro italiano di eccellenza su logistica trasporti infrastrutture) e coordinatore della Mobilità urbana sostenibile per il Comune di Genova – ancora in trasformazione ma con prospettive eccellenti, vedremo grandi cambiamenti nei prossimi anni».
La prima flotta elettrica e l’nfrastrutturazione della Mangini sono stati possibili grazie al finanziamento di 5 milioni di euro del “Patto per la città di Genova”, integrati da una quota di autofinanziamento aziendale.