Chiusura di seduta negativa per la Borsa di Milano, ma nel complesso allineata all’andamento dei principali mercati europei, dopo una giornata condizionata dalle tensioni nell’area del Medio Oriente, dopo l’attacco ai pozzi sauditi, e dalle perduranti incertezze sulla Brexit.
Londra arretra dello 0,63% a 7,321.41 punti, il Dax di Francoforte perde lo 0,71% a 12.380,31 punti e il Cac 40 di Parigi lo 0,94% a 5.602,23 punti.
Dopo uno scivolone durato fino a metà seduta, Milano ha ricucito parte dello strappo, limando il ribasso: a Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna così un calo dello 0,96% a 21.969 punti. All Share -0,91%.
Sul listino a picco Atlantia, che in chiusura accusa un -7,85%, indebolita dagli sviluppi dell’inchiesta su Autostrade e dalle voci che indicano l’ad Castellucci pronto a dimettersi nel cda straordinario di domani.
Bene per contro i titoli legati al petrolio, dopo che il prezzo del greggio è prevedibilmente schizzato in alto, conseguenza del calo della produzione saudita. Eni sale così dell’1,92%, Saipem del 2,79%, come Tenaris. Pochi altri i rialzi di rilievo, con Pirelli +0,71%, Bper +0,47%. Tra i ribassi si nota il -3,30% di Juventus dopo la giornata di campionato non brillante; giù Leonardo (-1,69%), nel lusso Ferragamo (-1,84%) e Moncler (-2,28%), tra le banche Unicredit (-1,71%), Banco Bpm (-1,28%).
Lo spread Btp/Bund chiude poco mosso a 133 punti base. Il rendimento del Btp benchmark italiano chiude allo 0,86%.
L’euro perde terreno nei confronti del biglietto verde e chiude sotto quota 1,10 dollari: la moneta europea passa di mano a 1,0996 dollari e 118,70 yen. In discesa il dollaro/yen a 107,95.