Al ritmo dell’1% nel secondo trimestre dell’anno, crescono le imprese guidate da stranieri in Liguria e, a giugno 2019, toccano quota 21.528 unità registrate. Secondo gli ultimi dati Unioncamere, tra aprile e giugno, le iscrizioni in regione sono state 612, a fronte di 376 cessazioni di attività. Su un totale di 162.917 imprese registrate in Liguria, le straniere incidono per il 13,2%, valore superiore di oltre 3 punti rispetto alla media italiana.
E proprio il panorama nazionale mostra una crescita dell’imprenditoria straniera pressoché omogenea in tutte le regioni, a eccezione della Calabria, il cui saldo tra aperture e chiusure è negativo di 10 unità (259 contro 269 su un totale di quasi 15 mila imprese a conduzione straniera). Sono guidate da imprenditori stranieri quasi 610 mila imprese italiane, il 10% delle oltre 6 milioni totali. Nel trimestre preso in esame hanno aperto 16.886 nuove attività, mentre hanno chiuso i battenti in 10.102.
Secondo la fotografia scattata da Unioncamere, le imprese guidate da stranieri si concentrano soprattutto nel commercio, nei lavori di costruzione e nella ristorazione e, in otto regioni su 20, rappresentano oltre il 10% delle attività economiche. Per quello che riguarda la provenienza, l’analisi delle sole imprese individuali (oltre 470 mila, il 77,1% del totale, per le quali è possibile associare il Paese di nascita al titolare) mostra che le componenti più consistenti sono quella marocchina, cinese e romena, attive in prevalenza nel settore commerciale (le prime due) e nelle costruzioni (i romeni).
Mentre le due comunità più numerose (marocchina e cinese) sono distribuite in modo diffuso su tutto il territorio nazionale, per altre nazionalità si assiste a veri e propri fenomeni di clusterizzazione territoriale: è il caso di Milano, dove ha sede la più corposa comunità di imprenditori egiziani (il 43,5% del totale), di Roma, ormai area di elezione dei capitani d’azienda provenienti dal Bangladesh (più del 40% delle imprese bengalesi è all’ombra del Cupolone) e di Napoli, dove ha sede il 20,5% di tutte le imprese guidate da persone originarie del Pakistan.
Tornando alla Liguria, l’analisi provinciale mostra Imperia e Genova tra le prime 10 province italiane per incidenza delle imprese straniere sul totale: Imperia è quarta con il 16%, mentre Genova è ottava con il 13,7%. In testa Prato (29,3%), Trieste (16,6%) e Firenze (16,5%). Inoltre, con 11.774 realtà imprenditoriali, il capoluogo ligure è anche settimo in Italia per numero di imprese straniere: il saldo nel trimestre è stato positivo di 117 unità, aumentate a un tasso dell’1%. A Imperia invece le aziende guidate da stranieri nel corso dei tre mesi sono aumentate dell’1,4% (+56 unità), raggiungendo quota 4.144.
La prima provincia ligure che si trova scorrendo la classifica del tasso di crescita nel trimestre è La Spezia, con un +1,5%: 35 nuove imprese sulle 2.343 straniere totali, l’11,1% sull’imprenditoria territoriale spezzina.
Per quello che riguarda infine Savona, il tasso di crescita trimestrale è stato dello 0,9%: 3.267 unità totali, +28 imprese tra aprile e giugno. L’incidenza è quasi in linea con la media nazionale: 10,9%.