Dopo la brillante performance di ieri, Piazza Affari si ferma a prendere il fiato e avvia la giornata di contrattazioni in lieve calo, con il Ftse Mib che poco dopo l’apertura cede lo 0,21% a 20.802 punti. Perdono terreno anche le principali piazze europee: A Londra l’indice Ftse 100 registra un -0,46% a 7.168,25 punti, a Parigi il Cac 40 perde lo 0,49% a 5.407,99 punti e a Francoforte il Dax va giù dello 0,44% a 11.748,37 punti. Poco variata la Borsa di Tokyo, che termina la seduta con il Nikkei a quota 20.628,01 punti (+0,05%).
Gli occhi degli investitori sono puntati sul meeting di Jackson Hole, dove si riuniranno i principali banchieri centrali del mondo, specialmente dopo la pubblicazione degli ultimi verbali della Fed, che mostrano come un taglio dei tassi d’interesse più deciso negli Usa non sia così scontato.
A Milano ancora positivo il settore bancario: Intesa Sanpaolo in rialzo dello 0,24%, Banco Bpm dello 0,65%, mentre sono in rialzo frazionale Ubi, Bper e Unicredit. Dopo la corsa di ieri si ferma il settore auto e anche Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla Fca, segna un calo dello 0,72%; fra gli industriali soffre anche Leonardo (-1,55%). In calo il lusso, tengono le reti e le utility; bene Amplifon (+0,9%), si muove di nuovo al rialzo il titolo Juventus (+1,12%).
Il petrolio: il prezzo del Brent si attesta sopra i 60 dollari al barile a quota 60,12 registrando un calo di 19 centesimi, mentre il Wti è a 55,56 dollari al barile (-12 centesimi).
I cambi: l’euro perde lievemente terreno sia nei confronti del dollaro che dello yen. La moneta unica vale 1,1078 dollari contro 1,1084 alla chiusura di Wall Street ieri sera e 117,79.
Spread Btp/Bund in calo sotto quota 200 punti: il differenziale di rendimento tra il Btp decennale benchmark e il pari durata tedesco è indicato a 198 punti. In discesa anche il rendimento del Btp decennale, all’1,30% dall’1,33% finale di ieri.