Dalle elaborazioni effettuate sul patrimonio informativo di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif, emerge un quadro non confortante relativamente all’andamento delle richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese liguri.
Le aziende italiane, e in particolare le aziende liguri, sembrano rallentare i loro progetti, probabilmente vittime di un’incertezza economica che non permette la necessaria tranquillità per compiere convintamente gli investimenti necessari alla loro crescita.
A livello nazionale vi è un calo del 3,9% delle richieste di credito, accompagnate anche da un minore importo richiesto (-1,2%). Nella nostra regione la diminuzione è del 3,3% ma sulla base di un dato storico non esaltante.
Tuttavia le città liguri presentano un andamento non omogeneo, con La Spezia che mostra la flessione più accentuata, pari al -7,3%, mentre Imperia fa registrare un lievissimo aumento dello +0,8%. A Genova la flessione risulta pari al -2,8%, stesso risultato per Savona.
Per quanto riguarda gli importi medi la Liguria si colloca sotto la media nazionale con 44.288 euro richiesti, contro un valore nazionale di 64.833 euro. In questo caso si modifica anche la classifica dei capoluoghi, dove Savona spicca con oltre 53.000 euro e Imperia si trova ad essere fanalino di coda con poco più di 30.000 euro.
«In questa prima metà dell’anno – commenta Simone Capecchi, executive director di Crif – si evidenzia un rallentamento del numero di interrogazioni relative alle richieste di valutazione e rivalutazione degli affidamenti presentate dalle imprese. Sull’inversione di tendenza rispetto ai trimestri precedenti pesa anche l’incertezza sull’evoluzione del quadro macroeconomico, che potrebbe aver indotto le imprese, soprattutto quelle di piccola e media dimensione, ad adottare un atteggiamento attendista e a rinviare gli investimenti a momenti più favorevoli».