Rinnovato, con qualche novità, il patto per il lavoro nel turismo tra Regione, organizzazioni sindacali (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil) ed enti datoriali (Confindustria, Confcommercio, Confesercenti).
L’intesa dà continuità al patto siglato il 2 febbraio 2018, varato per favorire la destagionalizzazione del turismo e una maggiore stabilità dei molti lavoratori stagionali impiegati nel settore in Liguria.
Il bando derivato dal patto, in chiusura in questi giorni, ha esaurito tutte le risorse disponibili (3 milioni di euro da fondi Fse) che sono servite a erogare bonus assunzionali per oltre mille contratti (a oggi 1086) della durata minima di otto mesi.
«Abbiamo raggiunto un accordo con le parti sociali – dice l’assessore al lavoro e al turismo Gianni Berrino – e abbiamo introdotto qualche novità per rendere ancora più efficace una misura che è arrivata alla sua scadenza con ottimi risultati. Il rinnovo del patto, e il nuovo bando che seguirà, si rendono necessari per le molte domande arrivate che soddisfano i requisiti ma che sono rimaste pendenti per l’esaurimento dei fondi. Oltre ai bonus assunzionali già previsti dal bando del 2018, cioè 3000 euro per il datore di lavoro che fa un contratto a tempo determinato di almeno otto mesi, 6000 euro per chi fa un nuovo contratto a tempo indeterminato, abbiamo introdotto un nuovo livello intermedio tra i due: 4000 euro per contratti a tempo determinato di almeno nove mesi. Il nuovo bando inoltre varrà anche per contratti già in essere di sei mesi che il datore di lavoro voglia estendere ad almeno otto mesi. Cerchiamo così di incentivare ancora di più la destagionalizzazione e soprattutto di dare tranquillità ai lavoratori, che con almeno otto mesi di attività raggiungono il requisito per ottenere l’indennità di disoccupazione, la Naspi, nei mesi restanti».
Altra importante novità è l’estensione dell’opportunità anche ad altre tipologie di imprese. Se il patto dell’anno scorso era rivolto alla ricettività turistica e agli stabilimenti balneari, il patto 2019 si rivolge anche ai gestori di ristoranti e bar che faranno contratti di almeno otto mesi e che prolungheranno di conseguenza il loro periodo di apertura annuale: si viene incontro in questo modo, in particolare ma non solo, ai molti esercizi sui lungomare delle più importanti località balneari della regione che spesso non fanno attività oltre i sei mesi della primavera e dell’estate.
Per quanto riguarda le premialità aggiuntive, è stata aumentata dal 25 al 30% quella per le imprese che stipulano accordi con i sindacati concordando una migliore organizzazione e gestione del lavoro. Rimangono invariate invece le altre premialità: 10% per chi proviene da una famiglia che percepisce il reddito di cittadinanza, 25% per l’assunzione di disabili e di persone inserite dai comuni in progetti di inclusione sociale, 10% se l’impresa che assume è iscritta al registro dei datori di lavoro socialmente responsabili o è autorizzata ad avvalersi di marchi di origine e qualità disciplinati e approvati da Regione Liguria.
«Questo accordo ha messo la Liguria in primo piano a livello nazionale per gli interventi su destagionalizzazione e stabilità lavorativa dei lavoratori del turismo – specifica Berrino – sono gli stessi sindacati che stanno proponendo questa formula anche in altre regioni. È una risposta organica a diversi problemi di occupazione e formazione tipici del settore, che ha nella precarietà uno dei limiti alla crescita: la mancanza di certezze per i lavoratori stagionali comporta la perdita delle migliori professionalità e dell’investimento in formazione fatto su di loro. Le imprese hanno interesse che il personale formato secondo le proprie esigenze abbia dei buoni motivi per tornare di stagione in stagione nelle strutture in cui ha già lavorato».
«Lo scorso anno il Patto per il lavoro per il turismo poteva sembrare un azzardo, una scommessa fatta dalla Regione Liguria, prima in italia, con le associazioni di categoria e i sindacati dei lavoratori per sostenere il turismo, comparto trainante per l’economia della nostra regione – commenta Marco Benedetti, presidente di Confesercenti Liguria – I numeri ora dimostrano che quella scommessa è stata vinta e il nuovo patto cerca non solo di consolidare il risultato, ma d’introdurre novità come i bonus per i 9 mesi, un’ulteriore maggiorazione in caso di contratto aziendale o territoriale, l’allargamento della platea dei beneficiari e, in generale, più risorse».
«Oggi possiamo dirlo: siamo qui a raccontare i risultati di una buona pratica, la storia di un accordo voluto dalla Cisl perché, come avevamo detto, avrebbe creato lavoro e così è stato: 1082 nuovi contratti ad oggi e tantissime aziende coinvolte. Averci ascoltato lo scorso anno è convenuto a tutti e, alla luce dei risultati, abbiamo nuovamente proposto il “Patto del lavoro nel settore del Turismo” anche quest’anno», spiega Luca Maestripieri, segretario generale della Cisl Liguria. «Il turismo è uno dei motori di questa regione, una delle occasioni di occupazione che dovrà sempre più essere di qualità. Destagionalizzare e allungare il periodo di assunzione permette alle aziende di migliorare il servizio e di cogliere l’opportunità di allungare la stagione e al lavoratore di ottenere contratti più lunghi. Riteniamo quindi molto importante che per entrambi sia a disposizione uno strumento che consente di migliorare la qualità dell’offerta turistica, condizione imprescindibile per competere. Non abbiamo certo risolto tutti i problemi e altra strada andrà fatta, ma oggi abbiamo fatto un importante passo avanti verso l’obiettivo della qualità totale nel turismo, a partire dalla qualità dell’occupazione. Questa è una partita dove guadagnano tutti: lavoratori, aziende, turismo dell’intero territorio che può godere di ricadute importanti».