Avvio negativo per le Borse europee, sulle quali pesano i timori per le tensioni tra Usa e Cina. Preoccupa la decisione di Donald Trump di firmare un ordine esecutivo dichiarando “un’emergenza nazionale” per le minacce poste dalle società di telecomunicazioni estere, a partire dal colosso cinese Huawei. Una mossa che cancella il respiro di sollievo degli investitori per il rinvio delle tariffe sulle auto.
Londra cede lo 0,21% a 7.281 punti, mentre Francoforte arretra dello 0,18% a 12.077 punti e Parigi dello 0,16% a 5.365 punti. Apertura in calo anche per la Borsa di Milano, con l’indice Ftse Mib che cede lo 0,20% a 20.821 punti. All Share sul -0,15%.
Sul fronte asiatico, Tokyo chiude in calo (-0,59%), mentre i listini cinesi salgono con Shanghai (+0,36%), Shenzhen (+0,25%) e Hong Kong (+0,15%).
A piazza Affari spicca il titolo Juventus, il migliore in avvio di contrattazioni a +2,23%. Salgono anche Ubi Banca (+0,88%), A2A (+0,83%) e Telecom (+0,67%). In ribasso St (-2,05%) e il settore auto, con Pirelli che cede l’1,81%.
Quotazioni del petrolio in rialzo sulla scorta delle tensioni politiche tra Usa e Iran e in medio Oriente. I contratti sul greggio Wti con scadenza a giugno guadagnano 41 centesimi a 62,43 dollari al barile. Il Brent sale di 38 centesimi a 72,15 dollari.
I cambi: l’euro si rafforza leggermente sul dollaro in avvio sui mercati. La moneta unica passa di mano a 1,1209 contro il livello di 1,202 di ieri sera a New York. Sale però anche lo yen con l’euro che scende a quota 122,71.
Lo spread: apertura in lieve rialzo per il differenziale BTp-Bund a 287 punti base. In lieve rialzo anche il rendimento del decennale italiano, da 2,75% a 2,76%.