Una vera e propria rivoluzione, non può essere definito in altro modo il sistema dei trasporti per disabili, recentemente approvato dal Comune di Genova attraverso un nuovo modello di gestione a voucher.
Fino a oggi il sistema di trasporto per i disabili è stato gestito attraverso gare che individuavano un unico concessionario del servizio, il quale riceveva, quindi, l’intera somma stanziata dall’ente locale per la soddisfazione di questo bisogno. Oggi, invece, saranno le famiglie a scegliere il loro fornitore, grazie a voucher a copertura delle spese, messi a disposizione dal Comune.
Questo sistema permetterà a diversi soggetti di farsi concorrenza tra di loro, e aumenterà l’incentivo a innovare e rendere più efficienti processi e servizi.
Una rivoluzione che nasce da lontano: il sistema dei voucher, per la copertura di spese sanitarie, sociali e di formazione, venne infatti teorizzato e sostenuto dall’economista Milton Friedman, premio Nobel nel 1976, all’interno della sua proposta di riforma dei sistemi educativi. Milton Friedman fu professore all’Università di Chicago (ispiratore dei cosiddetti “Chicago Boys”) e consigliere speciale del presidente Usa Ronald Reagan. La sua proposta si basava su un semplice presupposto: quello che un ente locale spende in educazione, servizi sociali ecc… può essere consegnato direttamente all’individuo che dovrà beneficiare del servizio. I costi non cambiano (la spesa pro-capite rimane la medesima), ma aumentano, senza dubbio, i benefici.
Un endorsement arriva anche dall’Istituto Bruno Leoni, tra i più importanti centri di ricerca in ambito di politiche pubbliche.
Lo conferma la posizione del direttore, Alberto Mingardi: «Le intenzioni che ispirano molte politiche sociali sono ottime, ma i risultati spesso deludenti. Puntare sulla libertà di scelta delle famiglie significa riconoscere che di solito il pluralismo dell’offerta aiuta a migliorare la qualità dei servizi e, soprattutto, che le persone comprendono i loro bisogni meglio dei decisori politici».
Insomma, nessuno può – ormai – mettere in dubbio il valore della concorrenza: se più enti, ovviamente accreditati e qualificati, competono per ottenere quanti più “clienti” possibili saranno certamente incentivati a migliorare il servizio giorno per giorno. Non solo, la possibilità di non avere un unico soggetto erogatore, incentiverà tante nuove imprese a entrare nel settore.
Non stupisce, quindi, che le cooperative e società che fino a oggi avevano fornito – in condizione di monopolio – il servizio di trasporto disabili, siano sul piede di guerra: la privazione di privilegio a una categoria organizzata crea sempre un certo scompiglio.
l merito dell’assessore alle Politiche sociali del Comune Francesca Fassio sta nell’aver scelto di seguire una visione, quella del merito, della trasparenza e dell’efficienza, e di aver operato, con coraggio, una scelta “scomoda” ma che, nel tempo, dimostrerà i suoi effetti positivi.
Le parole di Mingardi sottolineano la portata di questa delibera: «Questo tentativo del Comune di Genova va guardato con molta attenzione. È un esperimento i cui esiti possono avere rilevanza in tutto il Paese».
Gli ex monopolisti, in ogni caso, non si disperino: se si considerano davvero i migliori non avranno certo difficoltà a competere con altri attori di mercato.