Aprire subito tutti i cantieri delle infrastrutture strategiche, dare priorità al lavoro e allo sviluppo. È il messaggio degli esponenti di Confindustria intervenuti oggi al convegno “Sostenibilità del sistema infrastrutture”, organizzato dall’associazione degli industriali a Genova, a Palazzo San Giorgio.
«Se la priorità del Paese sono il lavoro e l’ occupazione – ha detto Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria – e sostenere e non subire il rallentamento dell’economia globale, il resto è una conseguenza: è evidente che il lavoro passa attraverso i cantieri e le infrastrutture. Il nostro Paese deve ridare centralità al lavoro e all’occupazione, termini ignorati da troppo tempo. Uno studio della Bocconi dice che se si attivassero tutti i cantieri oggetto della Tav, solo quelli comporterebbero 50 mila posti di lavoro. La stessa associazione nazionale costruttori individua in oltre 26 miliardi le risorse già stanziate per opere di lavori oltre i cento milioni di euro, che creerebbero centinaia di migliaia di posti di lavoro. Occorre intanto fare ricorso a risorse già stanziate che non impattano sul deficit. E su questo mi sembra di leggere che il governo sia sul pezzo».
Fattore determinante ora è il tempo. « Se si riesce a fare quanto prima, evidentemente il rallentamento dell’ economia globale che sta arrivando anche in Italia puo’ essere compensato da questi elementi. Diventa un elemento di priorità nazionale e, in questo, anche la Tav Lione-Torino puo’ fare chiaramente la sua parte, ma è solo una delle tante opere che dobbiamo attivare».pezzo
Per oggi il consiglio dei ministri ha in programma una riunione sulla Tav. «È una grande opera – ha commentato Boccia – speriamo che prevalga il buonsenso. Devo dire che questo governo, al di là delle parole, ha dimostrato che sulle grandi questioni di interesse nazionale, dalla Tap all’ Ilva, ha fatto prevalere il buonsenso. Incrocio le dita e confido nelle capacità di confronto di Salvini, Di Maio e del premier nell’ interesse del Paese».
Giovanni Mondini, presidente di Confindustria Genova, ha sottolineato che «Genova è il posto giusto per parlare di sostenibilità delle infrastrutture: sono in programma investimenti per 10 miliardi sul nostro territorio, e grazie al decreto Genova ci saranno deroghe speciali per facilitare gli interventi. È un’occasione storica, che però non può prescindere dal tema della sostenibilità di infrastrutture come la Gronda o l’ultimo miglio ferroviario. Dobbiamo dimostrare che questi interventi si possono fare senza creare problemi».