Con il progetto Restart Begato, 27 milioni di euro di investimenti complessivi (fondi ministeriali, del Comune di Genova e della Regione Liguria) si va verso la riqualificazione del quartiere popolare genovese.
La legge regionale n. 23 del 2018 sulla Rigenerazione urbana definisce:
Le aree urbane in condizioni di degrado
Prevede il recupero e la valorizzazione della funzione del patrimonio storico-culturale e paesaggistico
Prevede l’innovazione tecnologica, energetica, statica e funzionale degli edifici anche mediante demolizione e ricostruzione
Prevede interventi di ristrutturazione urbanistica e nuova costruzione di edifici con tecniche innovative e a basso consumo energetico
Una riqualificazione che parte dalla demolizione della diga rossa e bianca (escluso il civico 11 di via Cechov) e la ricollocazione di circa 400 nuclei familiari, che troveranno una nuova casa nello stesso quartiere oppure a Sestri Ponente, Molassana, Marassi, Quarto, Oregina-Lagaccio, Centro Storico e Voltri-Pra. La definizione delle procedure è a cura di Arte e del Comune di Genova, la priorità sarà data ai nuclei familiari con presenza di over 75, di disabili o familiari seguiti dai servizi sociali e minori.
Secondo il progetto, i vantaggi per le famiglie si quantificano in un risparmio del 20% circa dei consumi e delle spese di amministrazione, oltre che nel trasferimento in alloggi più confortevoli e sicuri, conformi alle normative vigenti, con la garanzia di una maggiore vivibilità nel nuovo contesto abitativo.
Il piano prevede la demolizione delle dighe, per un totale di 486 alloggi, e il recupero edilizio e la riqualificazione energetica del civico 11 di via Cechov (37 alloggi). La demolizione sarà meccanica, senza micro-cariche, per garantire sicurezza, viabilità e per mitigare i disagi. Saranno realizzati poi 70 nuovi alloggi in edifici residenziali innovativi a basso consumo energetico mediante la tecnica costruttiva Casarte. Gli spazi pubblici saranno poi valorizzati con aree verdi, parcheggi e nuove strutture pubbliche di servizio.
Si parte subito, ad aprile, con il laboratorio di ascolto e informazione: Comune e Arte si attiveranno per individuare la migliore ricollocazione dei nuclei familiari oggetto di trasferimento. A giugno saranno spostati i primi 30 nuclei familiari. Il recupero degli alloggi e l’avvio delle procedure di ricollocazione è fissato invece a luglio e dovrà concludersi entro marzo 2020. Le procedure di demolizione delle dighe saranno avviate a giugno di quest’anno, per poi aprire il cantiere nell’aprile 2020. La realizzazione della nuova urbanizzazione, secondo il crono-programma, sarà completata a marzo 2021.