I lavoratori del Moody e di Pasticceria Svizzera, questa mattina hanno manifestato davanti alla sede del locale di via XII Ottobre a Genova. Si tratta solo dell’ultima chiusura per fallimento delle aziende della Qui! Group.
Da settembre 445 dipendenti diretti di cui 365 a Genova sono rimasti senza stipendio e molti di loro sono ancora senza ammortizzatori sociali. A questi si aggiungono i 56 lavoratori, ex dipendenti di Moody e di Pasticceria Svizzera che non hanno ricevuto lo stipendio di febbraio e rischiano di dover attendere a lungo per recuperare un reddito.
«Una manifestazione importante oggi a Piccapietra davanti al Moody che rappresenta solo l’ultima delle chiusure avvenute nell’ultimo anno e mezzo a Genova – commenta Marco Carmassi, segretario generale della Filcams Cgil Genova – solo a pochi passi La Rinascente, la cui chiusura compreso l’indotto ha già prodotto la perdita di un centinaio di posti di lavoro. Con l’ormai noto crack Fogliani, l’effetto domino che avevamo preannunciato si sta drammaticamente verificando con oltre 400 genovesi senza lavoro. Denunciamo l’assenza delle istituzioni che fanno orecchie da mercante, mentre da tempo chiediamo un tavolo di crisi sul commercio per dare una risposta al settore e a chi ha perso il posto di lavoro».
Per Cristina D’Ambrosio, segretaria regionale Uiltucs: «Dopo il fallimento di Qui! Group, Rinascente che ha lasciato Genova, la chiusura di Cappuccino, la citta dovrà fare a meno anche di Moody e Pasticceria Svizzera. Se nessuno rileverà queste attività, la città verrà ulteriormente desertificata e il disagio sociale delle lavoratrici e dei lavoratori aumenterà anche in questa zona, per questo facciamo appello alle istituzioni perché ci convochino per trovare insieme una soluzione al decadimento del commercio e alla continua perdita dei posti di lavoro».