Entro il primo semestre dell’anno si realizzerà il rafforzamento della struttura patrimoniale con l’iniezione di nuovo capitale per 630 milioni di euro. È una delle principali disposizioni contenute nel piano strategico 2019-2023 di Banca Carige, presentato in queste ore dai commissari Fabio Innocenzi, Raffaele Lener e Pietro Modiano. Piano condiviso con il management dell’istituto di credito.
L’importo complessivo dell’aumento di capitale comprende gli originari 400 milioni di euro, 120 milioni per l’ulteriore derisking, 65 milioni per ulteriori investimenti nella rivoluzione lean/digitale e 45 milioni per compensare gli effetti negativi dell’assemblea dello scorso 22 dicembre;
Grazie al rafforzamento patrimoniale, si legge nella nota della banca, nel corso del primo semestre potrà essere finanziato lo smaltimento dello stock di credito deteriorato fino a minimizzarne l’incidenza a un livello da best practice di sistema (e pari al 6-7% circa del portafoglio crediti lordo) e l’integrale rimborso del titolo subordinato T2 emesso a fine novembre 2018 (nell’ipotesi di ripristino delle modalità di sostituzione previste dall’accordo originario).
Il definitivo derisking, la stabilizzazione della struttura di liquidità che ne conseguirà e il nuovo rafforzamento patrimoniale, la cui entità è stata determinata per costituire adeguati buffer di sicurezza sui requisiti patrimoniali regolamentari, farà di Carige – spiega la nota – una banca dal profilo di rischio assolutamente contenuto, con CET1r e TCR1 stabilmente superiori al 14%. Le azioni già realizzate e la cessazione di tutti gli effetti straordinari legati alla crisi consentono anche di prevedere il break-even dell’attività ricorrente già nella seconda parte del 2019 e il conseguimento del pareggio di bilancio nel 2020.
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