L’obiettivo è una presenza in almeno il 50% dei Comuni della provincia di Genova. Coalizione Civica ha diffuso ufficialmente i primi punti del programma delle amministrative 2019. Sono 42 i Comuni al voto (vedi box più avanti).
Un nuovo impulso dopo la presenza come progetto politico alle elezioni della Città Metropolitana, con il consigliere Daniela Tedeschi. «Un’iniziativa che non si scioglierà al termine della tornata elettorale», evidenzia Gianni Pastorino, consigliere regionale e capogruppo di Rete a Sinistra/Liberamente Liguria.
«Sosterremo realtà con cui condividiamo contenuti e linee o presenteremo le nostre liste», spiega Giuliano Graziani, candidato sindaco per il Comune di Mignanego.
Partire dalla base, dalle persone, per rappresentare le aree più piccole, «dove magari non c’è una base di esperienza politica – specifica Tedeschi – non c’è appartenenza ai partiti e non si sa come governare al territorio».
Per Luca Pastorino, deputato di Liberi e Uguali e già sindaco di Bogliasco, «fare il sindaco è complicato, non c’è la fila. Ci batteremo per i servizi alla persona, per il trasporto. Abbiamo avuto conferme anche a Recco e Ne, persone che hanno lo spirito in linea con la nostra coalizione.
I Comuni al voto in provincia di Genova
Avegno, Bargagli, Borzonasca, Busalla, Campo Ligure, Campomorone, Carasco, Casella, Castiglione Chiavarese, Cogorno, Coreglia Ligure, Crocefieschi, Davagna, Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Isola del Cantone, Leivi, Lorsica, Lumarzo, Masone, Mele, Mezzanego, Mignanego, Moconesi, Moneglia, Montebruno, Ne, Neirone, Rapallo, Recco, Rezzoaglio, Rossiglione, Sant’Olcese, Santa Margherita Ligure, Santo Stefano d’Aveto, Savignone, Serra Riccò, Sori, Tiglieto, Tribogna, Uscio.
Prima candidatura per Marco Gaviglio, che si propone come sindaco di Busalla: «Un’operazione laica, un’iniziativa per mettere insieme ciò che rimane a sinistra, cercando di ragionare su pochi punti realistici: ambiente, sanità, non trasformare la cittadina in un quartiere dormitorio. Un approccio diverso rispetto a quanto si sta facendo a livello nazionale. Essendo la mia prima esperienza, chiederò in giro, farò collegamento. Bisogna ragionare senza campanilismi e beghe personali».
«Non andiamo alla ricerca di candidati – aggiunge Gianni Pastorino – ma di persone normali, espressione del territorio, un elemento innovativo, cercando di ragionare oltre al singolo mandato, da qui a 20 anni».
Gianni Pastorino non esclude che si tratti di un percorso che poi porterà verso le regionali.
Il programma in sintesi
Solidarietà e dialogo: sostegno alle situazioni di disagio e alle famiglie in difficoltà, con scelte presentate e concertate, gestione associata dei servizi, fusioni dove le condizioni lo consentono, ritorno a un ruolo attivo delle province.
Territorio rigenerato: primo obiettivo, adottando atti che consentano di ridurre il consumo di suolo, sviluppare mobilità sostenibile e percorsi protetti, recuperare aree degradate urbane e boschive, creare condizioni di rilancio delle produzioni locali e di turismo destagionalizzato, ampliare le aree protette, migliorare l’accesso ai servizi e alla casa, sostenere i negozi di prossimità e i servizi nei borghi più decentrati.
La sicurezza è più manutenzione: consumato troppo e mantenuto poco in passato, ogni risorsa va impegnata per lo sviluppo di strumenti come il contratto di fiume o l’affidamento dei sentieri, la messa in sicurezza di edifici pubblici e scuole, la corretta gestione degli spazi pubblici e demaniali, adeguate compensazioni urbanistiche e ambientali, impedendo di cementificare torrenti e spiagge.
Verso rifiuti zero: attuare progetti lungimiranti e percorsi virtuosi in tema di raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti, progettazioni serie, rigorose e attente alle esigenze della collettività, massima concertazione possibile fra i territori, attuazione delle principali soluzioni impiantistiche previste dal piano, realizzazione sul territorio di una o più piattaforme per la gestione della frazione umida.
Servizi per l’impiego e categorie produttive: potenziamento dei servizi anche per le comunità limitrofe, rendendo per esempio accessibili i servizi del lavoro a chi è più lontano dai centri per l’impiego e avviando un costante confronto con le categorie produttive del territorio, limitando il depauperamento del tessuto produttivo, soprattutto le pmi che soffrono di mancanza di commesse.
Trasporti: c’è bisogno di mobilità sostenibile e organizzata, servono, secondo Coalizione Civica, integrazione tariffaria, piattaforme di interscambio, capillarità delle reti e delle fasce orarie, servizi a chiamata, puntare senza timori sulla mobilità pedonale e ciclabile, intergrare l’offerta su gomma e ferro, realizzando servizi di trasporto a chiamata collocati in fasce orarie di reale utilizzo.
Meno discriminazioni, più opportunità: attuando politiche di genere uscendo dagli stereotipi e dalle episodiche celebrazioni, lavorare per l’inclusione eliminando discriminazioni lavorative, salariali, precarietà, disagi sociali.