Sono 8.998 le imprese liguri che hanno effettuato eco investimenti nel periodo 2014-2017 e/o investiranno nel 2018 in prodotti e tecnologie green. Sono i dati contenuti nel rapporto GreenItaly 2018, elaborato dalla Fondazione Symbola con la collaborazione di Unioncamere.
Sono oltre 345 mila quelle italiane, quindi le imprese liguri rappresentano il 2,6% del totale.
Per capire dove probabilmente andrà l’economia nei prossimi anni è utile leggere l’ultimo rapporto dell’Ipcc, l’Intergovernmental panel on climate change dell’Onu: gli scienziati
del panel spiegano che per limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali ed evitare così le conseguenze drammatiche che già oggi vediamo profilarsi, entro il 2030 si dovranno ridurre del 45% le emissioni globali di carbonio rispetto al 2010. Si dovrà arrivare alla neutralità carbonica, azzerare cioè l’impronta di carbonio mondiale, entro il 2050. Obiettivi ambiziosi che chiamano il pianeta (la politica, l’economia, la società) a grandi cambiamenti.
Il valore aggiunto (cioè la differenza tra il valore della produzione di beni e servizi e i costi sostenuti per l’acquisto di ciò che serve per produrli) prodotto dai green jobs in Liguria nel 2017 è stato di 5.313,4 milioni, il 2,7% italiano, il 12,1% sul totale dell’economia regionale, quest’ultima una delle percentuali da mezza classifica, considerando che il massimo è il 15,1% del Trentino Alto Adige e il minimo è l’8,8% della Sicilia.
Il terzo dato preso in considerazione dal report riguarda le graduatorie regionali secondo la numerosità assoluta di contratti relativi ai “green job” la cua attivazione è prevista dalle imprese nel 2018 e relativa incidenza sul totale della regione: la Liguria si ferma a quota 11.498, il 2,4% sul totale italiano di questo tipo di contratti, il 10,2% sul totale dei contratti della regione (gli estremi: il 7% in Valle d’Aosta, il 13,3% in Lombardia).