Apertura in calo per la Borsa di Milano, dopo la lettera dell’Unione Europea sulla manovra finanziaria. L’indice Ftse Mib segnava un ribasso dello 0,38% a 19.015 punti. Si è impennato invece lo spread fra Btp e Bund tedeschi, che ha aperto a 331 punti contro i 327 della chiusura di ieri, quota che rappresentava il massimo degli ultimi 5 anni. Il rendimento del decennale italiano è al 3,72%.
Tra i titoli in evidenza Saipem e Snam che crescono dello 0,79% e dello 0,75%. Giù Pirelli (-2,46%) e Ubi Banca (-2,16%).
Le Borse europee hanno aperto deboli dopo l’ultima correzione a Wall Street, con gli investitori che guardano alle persistenti tensioni sul commercio tra Cina e Usa. Occhi puntati anche sulle vicende interne italiane relative alla manovra finanziaria.
In positivo Londra (+0,24%), piatte Francoforte (-0,09%) e Parigi (+0,06%).
Nei mercati asiatici non c’è stata un direzione precisa: in rialzo i listini cinesi dopo i dati del Pil del terzo trimestre e l’intervento congiunto delle tre autorità di vigilanza e regolamentazione cinese che ha rassicurato i mercati. Tokyo in calo (-0,56%) per il rafforzamento dello yen.
Sul fronte macroeconomico in arrivo i dati sulla bilancia partite correnti dell’Eurozona e le vendite delle abitazioni negli Stati Uniti.
Il prezzo del petrolio resta debole: il Wti del Texas scambia a 68,78 dollari al barile con un lieve rialzo di 10 centesimi mentre il Brent segna 79,45 dollari, (+12 centesimi).
Avvio in rialzo per l’euro. La moneta unica scambia a 1,1469 dollari con una crescita dello 0,13%. In Asia dove la Banca centrale della Cina è intervenuta per calmare i mercati dopo i dati sul Pil peggiore delle attese, lo yuan è a 6,93, ai minimi dal gennaio 2017, mentre lo yen giapponese cede lo 0,2% a 112,48.