Piazza Affari apre in calo l’ultima seduta di Borsa della settimana. L’indice Ftse Mib avvia le contrattazioni in ribasso dello 0,21% a 20.569 punti. Negative anche le altre principali borse europee, mentre proseguono le vendite sui titoli di Stato in scia alle parole del presidente della Federal Reserve sulla possibile accelerazione nella stretta monetaria statunitense: a Londra l’indice Ftse-100 ha avviato le contrattazioni in calo dello 0,25% a 7.399 punti, a Parigi il Cac 40 scende dello 0,06% a quota 5.407 punti e a Francoforte il Dax cede lo 0,06% a quota 12.236 punti.
Tra i principali titoli di Pazza Affari non brillano St (-1,41%) e Leonardo (-1,17%), ma segnano un ribasso anche i bancari, complice il lieve ampliamento dello spread BTp/Bund in apertura a 282 punti base: Bpm -0,97%, Intesa -1,02%, UniCredit -0,44%. Salgono invece Moncler (+2,38%), Eni (+0,71%) e Azimut (+0,42%).
Negativa anche la Borsa di Tokyo, che termina l’ultima seduta della settimana in flessione dello 0,8% con l’indice Nikkei a quota 23.783,72, cedendo 191 punti.
L’euro è poco mosso in avvio degli scambi in Europa: la moneta unica europea passa di mano a 1,1514 dollari sugli stessi livelli di ieri dopo la chiusura di Wall street. Contro lo yen l’euro è a 131,14.
Tornano a salire le quotazioni del petrolio dopo la brusca frenata di ieri: i contratti sul greggio Wti guadagnano 60 centesimi a 74,90 dollari al barile. Il Brent sale di 38 centesimi a 84,96 dollari al barile.