«Al momento ci sono ancora 16 famiglie di sfollati in attesa di una sistemazione, l’obiettivo è quello di collocare tutti i un nuovo alloggio entro venerdì 14 settembre, e credo che ci riusciremo, è un grosso risultato». Marco Bucci, sindaco di Genova, intervenendo oggi in sala Trasparenza della Regione Liguria, fa il punto sulla situazione degli sfollati della zona rossa e sulle operazioni per migliorare la viabilità nel Ponente genovese: «I lavori per aprire la strada via Ilva stanno procedendo, al momento si sta intervenendo sull’area est, a oggi possiamo dire che l’inaugurazione sarà sicuramente prima dell’inizio del Salone Nautico».
Al termine del suo intervento, Bucci ha sottolineato che «rifiutiamo ogni tentativo di strumentalizzazione o di ricerca di visibilità sulla pelle delle vittime, dei feriti o degli sfollati: non vogliamo ci sia nulla che possa mettersi in mezzo alla nostra volontà di costruire un ponte di qualità e nel minor tempo possibile per la città di Genova».
Intervenuto anche il commissario per l’emergenza e presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che ha confermato l’imminente partenza del piazzamento dei sensori sui tronconi del ponte (previsto per questo venerdì) per la raccolta dati che prenderà il via nel fine settimana. Confermate anche le tempistiche di Rfi per il ripristino della linea ferroviaria: «quindici-venti giorni a partire dalla riconsegna del cantiere», precisa Toti.
Per quello che riguarda il decreto per Genova annunciato oggi dal ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli, il commissario ha affermato che «abbiamo mandato al governo tutte le nostre osservazioni e richieste: i ministeri le stanno esaminando in queste ore, ci auguriamo che vengano accolti. Ci aspettiamo un provvedimento di legge confrontato fino in fondo con gli enti locali».
Sulla figura del commissario alla ricostruzione il governatore ligure ha infine spiegato che «non è sostitutivo, bensì supplementare al commissario per l’emergenza, nella normativa italiana. Credo che anche su questo si possa ragionare serenamente col governo, dipenderà anche da quale strada si vorrà percorrere per uscire dall’emergenza e ricostruire il ponte. Siamo disponibili a discutere di ipotesi diverse, purché siano semplificative e non complichino le cose. Ciò che mi pare si sottolinei poco, è la normativa che accompagna i poteri per la ricostruzione: è evidente che non tutti i commissari per la ricostruzione hanno avuto sempre i risultati sperati, anzi spesso si sono barcamenati tra normative complicate e poco adeguate a uscire dall’emergenza».