Ampliamento della fascia di flessibilità oraria giornaliera per tutti i lavoratori, senza distinzione di livello di inquadramento, e il contestuale anticipo dell’orario di entrata, a cui si aggiunge anche l’applicazione dello smart working per i dipendenti che risiedono nei municipi con un grado di disagio medio/elevato.
Sono le misure messe a punto da Leonardo per i 1.770 dipendenti dello stabilimento di Genova, per limitarne i disagi dopo il crollo del ponte Morandi. Misure illustrate dall’amministratore delegato Alessandro Profumo in una serie di incontri con diversi rappresentanti delle istituzioni del territorio: il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, gli esponenti della curia genovese, manager e dipendenti aziendali.
Nel corso degli incontri, Profumo ha confermato l’impegno per l’ulteriore sviluppo di Leonardo sul territorio genovese: «Storica presenza industriale nella città di Genova, Leonardo fornisce una tangibile risposta all’emergenza che ha colpito il capoluogo ligure con alcuni precisi interventi che hanno l’obiettivo di agevolare le condizioni lavorative e intervenire con azioni dirette a favore della comunità, inoltre sono state messe a disposizione le nostre competenze tecnologiche per il presidio e la sorveglianza delle aree critiche − commenta l’ad − Il crollo del ponte Morandi, pur non coinvolgendo direttamente gli impianti aziendali, ubicati al di fuori del perimetro della zona rossa sta producendo gravi ripercussioni sull’intero sistema della viabilità del capoluogo ligure, con conseguente significativa dilatazione dei tempi di percorrenza da e verso la sede di lavoro. Leonardo si impegna a valutare ulteriori strumenti che dovessero rendersi utili o necessari a fronte del possibile protrarsi dello stato di emergenza o qualora dovessero esserci mutamenti nelle condizioni della mobilità del nodo genovese».