Apertura in calo per le principali Borse europee, influenzate dai timori di nuovi dazi e dallo stallo dei colloqui tra Usa e Canada sul trattato commerciale Nafta, che incide anche sulla chiusura negativa di Tokyo (il Nikkei cede lo 0,69% a quota 22.707,38, perdendo 157 punti).
Pesa ancora, tra gli investitori, la situazione in Turchia e Argentina, in attesa di conoscere il pacchetto di misure anti-crisi che saranno annunciate nel pomeriggio dal presidente argentino Mauricio Macri. In calo dunque Parigi (-0,11%), Francoforte (-0,21%), in controtendenza Londra che sale dello 0,19%. A Milano apertura piatta dopo il giudizio dell’agenzia di rating Fitch sul debito sovrano italiano: ad avvio di contrattazioni il Ftse Mib segna -0,01% a 20.269 punti, ma recupera già alle prime battute segnando un +0,06% alle 9,48. In evidenza i bancari: Ubi Banca (+2,49%), Banco Bpm (+1,59%) e Mediobanca (+1,52%). Sale anche Fca (+1,09%). In calo invece il titolo Ferrari, che cede l’1,20% e Pirelli (-0,89%). Giù anche Prysmian (-1,04%) e Luxottica (-0,70%).
I cambi: l’euro, debole nelle prime contrattazioni, viene scambiato di poco sopra quota 1,16 a 1,1605 con poca variazione rispetto a venerdì sera dopo la chiusura di Wall street. Nei confronti dello yen la valuta europea passa di mano a 128,76 yen.
Petrolio in calo in avvio di settimana con i contratti sul greggio Wti con consegna a ottobre che scendono di 20 centesimi a 69,60 dollari al barile. Scende anche il Brent di 24 centesimi a 77,40 dollari al barile.
Lo spread tra Btp e Bund tedesco apre a 289 punti base, sugli stessi livelli della chiusura di venerdì, prima delle valutazioni dell’agenzia di rating Fitch sul debito sovrano italiano. Il rendimento del decennale sale a 3,22%.