«Giovedì sera Autostrade ci presenterà il suo piano di abbattimento e ricostruzione. La prima riunione della commissione appena nominata sarà dunque già venerdì mattina. Lo valuteremo con la procura e con il ministero dei Trasporti – annuncia il presidente della Regione Liguria e commissario per l’emergenza dopo il crollo del ponte Morandi Giovanni Toti – sappiamo che Fincantieri, con Cassa depositi e prestiti, si è offerta per la ricostruzione del ponte autostradale, ma non sappiamo a che punto siano le interlocuzioni con Autostrade. La forte presenza pubblica ci trova d’accordo».
Fincantieri si è anche proposta per la costruzione del ponte sulla viabilità alternativa, quella a mare. Proprio oggi pomeriggio il sindaco di Genova e i vertici regionali hanno incontrato l’azienda, che si occuperà del progetto formale del ponte accanto alla cosiddetta “strada del papa”, in modo da consentire il passaggio in due direzioni dei mezzi pesanti diretti nel porto di Genova. Lo hanno dichiarato, sempre nella conferenza stampa di aggiornamento sulla situazione globale dopo il disastro, lo stesso Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci.
La strada, che dovrebbe essere completata entro un mese, permetterà ai camion in arrivo dall’autostrada di entrare direttamente in area portuale. A occuparsi della preparazione Autostrade, Pavimental e, ora, Fincantieri.
«Chiunque farà il progetto del nuovo ponte si potrà confrontare con l’architetto Renzo Piano, che stamattina ci ha regalato alcune idee sullo spirito della ricostruzione e della risistemazione urbana del quartiere sottostante».
Pris, Protezione civile, zona nera e indennizzi anche oltre la zona rossa
L’assessore regionale alle Infrastrutture e alla protezione civile Giacomo Giampedrone annuncia che a breve verrà fatto un emendamento al Pris (Programma regionale di intervento strategico), che sarà interamente a carico di Autostrade, per agevolare alcune situazioni di emergenza.
Oggi Angelo Borrelli, capo del dipartimento di protezione civile, ha confermato che ci saranno due ordinanze per l’implementazione dei servizi sanitari in città e il potenziamento dell’elitrasporto medico, ma anche per delle deroghe al codice dell’edilizia e dei contratti per la strada portuale e la viabilità.
Sulla questione indennizzi Giampedrone assicura: per le case e le aziende che dovranno essere abbattute non sarà valutato il valore attuale, ma un valore medio per avere un indennizzo più alto. Per la Gronda avevamo stabilito 45 mila euro per i privati e un calcolo in base al fatturato e al numero di dipendenti per le aziende. Siccome il disagio qui è stato molto più alto, sarà una cifra più alta. La cifra sarà uguale per tutti, si terrà conto anche del valore del mobilio.
«La novità è che chi sta fuori dalla zona rossa, ma in prossimità dell’area di cantiere per la demolizione e la ricostruzione – dice Giampedrone – avrà comunque un indennizzo. Per la Gronda la “zona cuscinetto” era a 50 metri dal cantiere, qui siamo già oltre con 150 metri di zona rossa, penso quindi ad altri 50-100 metri». Tutto ciò che è in zona rossa sarà abbattibile. Ci sarà anche una zona nera, che sarà istituita per difendere le indagini, occorrerà l’autorizzazione della procura per accedervi, l’accesso sarà praticamente interdetto a tutti. La zona nera sarà attivata quando verranno stabiliti i confini della zona di cantiere e di conseguenza tutto il resto.
Alloggi agli sfollati
Intanto procede in anticipo sulla tabella di marcia il piano per ridare una casa agli sfollati: «49 gli alloggi già assegnati – dice Bucci – e 57 famiglie che hanno preferito di scegliere in proprio la futura abitazione». «Al 3 settembre avevamo previsto 45 alloggi – aggiunge l’assessore regionale alle Politiche abitative Marco Scajola – a oggi solo 36 nuclei famigliari non hanno ancora visto nessun appartamento. Abbiamo messo in piedi una task force con l’assessore comunale alle Politiche della casa Pietro Piciocchi con un lavoro certosino e dedicato. I 57 nuclei che hanno scelto l’autonoma sistemazione avranno l’assegno per l’alloggio. Abbiamo avuto buone risposte su Quarto, stiamo uscendo dalla zona adiacente al disastro». «Da oggi – spiega Piciocchi – al 17esimo piano del Matitone è attivo uno sportello dove queste persone potranno essere assistite».
Sulle possibilità per gli sfollati di recuperare le proprie cose, si attende che la commissione dia dettagli tecnici. Si procederà con un monitoraggio di medio periodo con tecnologie affidabili per valutare, in un periodo di tempo sufficientemente lungo se sia possibile consentire l’accesso nelle case per un paio d’ore e far recuperare gli effetti personali. Nessun trasloco per i mobili in ogni caso. La decisione finale spetterà al sindaco.
Mobilità
Sul fronte mobilità è stata ritardata a oggi pomeriggio la modifica importante (per ora provvisoria) di riservare via Cornigliano ai mezzi pubblici e di soccorso in direzione Levante, per agevolare il deflusso dalla strada Guido Rossa verso Ponente. La causa: un incidente in lungomare Canepa. «Troppe due ore e mezza per liberare la strada – spiega Bucci – questa sera faremo una valutazione su come si possano accelerare le procedure». Bucci promette anche di valutare le osservazioni dei commercianti di Cornigliano che con questa decisione temono di essere tagliati fuori e perdere clientela. Il sindaco annuncia anche una modifica all’ordinanza della zona nera: il cancello al 59 rosso di corso Perrone deve essere aperto al transito.