«Avevamo urgenza di aggiornare nell’ordinanza materie che non vi erano contenute. Oggi abbiamo integrato con viabilità, trasporti su ruota e su gomma, l’alloggio degli sfollati in modo più permanente con la consegna delle case. A copertura di queste cifre, il governo ha sostanzialmente riconosciuto quello che abbiamo fatto ieri sera con la Protezione civile ovvero i conteggi delle prime spese, che ammontano a circa 28,5 milioni di euro, che si aggiungono ai 5 già stanziati». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti al termine della seduta del consiglio che si è svolta oggi a Genova. Regione e Comune hanno consegnato le richieste di integrazioni alla delibera di Protezione civile di tre giorni fa, che ha decretato lo stato di emergenza dopo il disastro di Ponte Morandi. Abbiamo ringraziato il governo: oggi non era previsto un Cdm straordinario qua, quando stamani ci siamo parlati con il primo ministro e i vicepremier abbiamo sottolineato che questa ordinanza ci consentiva di partire da lunedì con lavori importanti e immediatamente hanno deciso di convocarlo. Quindi abbiamo lavorato poi con il dipartimento di protezione civile, con il suo capo Angelo Borrelli, per definire tutti i dettagli che i ministri hanno approvato».
«Le risorse aggiuntive, ha spiegato Toti «Ci consentiranno di coprire l’intera fase dell’emergenza vera e propria. Con questi soldi verranno ristrutturate in parte le case che da lunedì mattina, come promesso, verranno date in un primo lotto di 15 alle famiglie più bisognose, quelle con bambini, anziani e disabili. I fondi serviranno a garantire la copertura anche delle spese per incrementare il trasporto pubblico e la viabilità. Con questi soldi e con la copertura normativa dell’emergenza si potranno immediatamente aprire con procedura semplificata i cantieri in porto per il raddoppio del lungomare per l’apertura della sopraelevata portuale, per bypass stradale dentro Ilva, per le connessioni stradali di questa opera».
«Viene coperto – ha precisato Toti – lo sforzo aggiuntivo che Regione sta facendo per quanto riguarda ferrovie, insieme al Comune, per quel che concerne il trasporto su gomma per l’aumento delle corse sia degli autobus sia dei treni sulla città, che sono iniziate il giorno dopo la tragedia e ammontano circa a 50treni in più nell’area metropolitana più le corse in più a levante e ponente per limitare al massimo l’afflusso di auto sulla direttrice ferita dalla caduta del viadotto».
Quanto ad Autostrade, «Mi auguro, per quanto mi compete, che qui dia una mano a fare qualcosa di fattivo per aiutarci a uscire da un disastro che stiamo vivendo. Quindi ascolteremo quali sono i suggerimenti e soprattutto cosa società intende fare per parte sua, come impresa che lavorando sulle concessioni credo abbia una responsabilità particolare anche nei confronti delle comunità nazionali. Vedremo cosa diranno. Non abbiamo parlato di Autostrade con il governo e credo che sia un tema in questo momento che debba rimanere a livello romano. Noi qua stiamo lavorando per dare una mano ai cittadini di Genova e della Liguria, le imprese di Genova e della Liguria, per tornare alla normalità. Il governo farà le sue legittime considerazioni».