Milano chiude in territorio negativo (Ftse Mib -1,83% a quota 20.524,13, Ftse All Share -1,70 a 22.742,58), dopo una seduta di Borsa in cui a spiccare è il titolo Atlantia, letteralmente messo al tappeto: -22,26%. Fanno bene invece le altre principali piazze europee, sostenute dall’allentamento delle pressioni sulla lira turca, ma anche dal recupero dei titoli tecnologici a Wall Street e dalla possibile ripresa dei negoziati tra Cina e Usa. Parigi guadagna lo 0,83%, Londra lo 0,8%, bene anche Francoforte (+0,61%).
Piazza Affari è trascinata al ribasso dalla performance di Atlantia, in piena bufera post crollo del ponte Morandi a Genova, dopo che il governo ha minacciato la revoca alla controllata Autostrade per l’Italia della concessione autostradale (in scadenza nel 2038). Vanno male anche i principali titoli del settore: Sias -7,3% e Astm -10,5% della galassia Gavio e Autogrill (-2,16%).
Giù anche i bancari, che pagano la pressione sui titoli di Stato, con il rendimento del Btp 10 anni in salita, e lo spread a 280 punti: Banco Bpm perde il 3,96%, Unicredit l’1,1%, Intesa Sanpaolo -1,81%. Male anche St (-3,18%). Continua invece a salire il titolo Unipol (+3,59%), bene anche Campari (+1,55%) e Mediobanca (+2,12%).
I cambi: l’euro scambia a 1,1396 dollari (1,1345 la chiusura di ieri) e a 126,226 yen (125,67 la chiusura precedente). Debole il petrolio: i future del Wti a settembre salgono dello 0,05% a 65,04 dollari al barile, quelli a ottobre del brent calano dello 0,07% a 70,7 dollari.