«Chiediamo al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e al sindaco Marco Bucci, nelle loro vesti rispettivamente di rappresentante della Liguria in seno alla Conferenza delle Regioni e di presidente Aci Liguria di intervenire per salvare il Bando Periferie, stravolto dall’approvazione del decreto Milleproroghe votato al Senato, attuando ogni iniziativa utile affinché il testo alla Camera cambi in modo sostanziale, restituendo ai Comuni ciò che è stato loro tolto in modo arbitrario con grave danno per le comunità interessate. È quanto dichiarano Giovanni Lunardon, capogruppo Pd in Regione Liguria e Cristina Lodi, capogruppo Pd nel Comune di Genova in un lettera inviata questa mattina alle due figure istituzionali.
«Facciamo notare – si legge nella lettera – che per la Liguria sospendere l’attuazione di almeno 93 milioni del Bando Periferie per due anni (sempre che poi tali interventi si attuino per davvero decorso questo tempo) significa vanificare l’impatto di qualcosa come cinque annualità del Fondo strategico regionale infrastrutture in una fase ancora di stagnazione economica per la nostra regione. Tale manovra, oltre a dare un colpo durissimo alla credibilità delle istituzioni italiane, visto che neanche siglare delle convenzioni mette al riparo dalla possibilità di vedersi sottratte delle risorse regolarmente programmate e impegnate, colpisce al cuore un provvedimento, il Piano Periferie, che nasceva tra l’altro dal lavoro bipartisan della Commissione parlamentare sulle Periferie e che era previsto continuasse a esplicare i suoi effetti nei prossimi anni raddoppiando le risorse. Qui invece ne sospendono l’80% per i prossimi due anni. Alla faccia di un dibattito durato mesi sulla necessità di investire da subito nelle periferie italiane».
«Per la Liguria – precisano Lunardon e Lodi – su 111 milioni complessivi del Bando Periferie stiamo parlando di 93 milioni di cui circa 40 sul territorio della Città Metropolitana (nel dettaglio i Comuni di Busalla, Campo Ligure, Campomorone, Ceranesi, Isola del Cantone, Masone, Mele Mignanego, Ronco Scrivia, Rossiglione, Sant’Olcese, Savignone, Tiglieto, Vobbia e la stessa città di Genova), 18 sul Comune di Savona, altri 18 a Imperia e 17 a La Spezia. Si tratta di interventi che riguardano la riqualificazione di edifici di valore storico, la ristrutturazione di immobili o aree di proprietà e uso pubblico, la realizzazione di piste ciclabili, ristrutturazione di scuole e il loro adeguamento alla normativa sismica, mitigazioni del rischio idrogeologico, sistemazioni idrauliche e ristrutturazioni stradali. Interventi tanto più importanti perché riguardano ambiti periferici. Spesso attesi da anni».